Varese “dimenticata” da Eataly? Farinetti: “Correggeremo”
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 04/04/2018
Varese “dimenticata” da Eataly? Ancora per poco. Succede a Eataly Smeraldo, a Milano, che nella mappa delle “Eccellenze di Lombardia da portare nel mondo” manchino proprio quelle della provincia di Varese.
“Provvederemo a correggere”
“E’ stato un errore, rimedieremo” commenta il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, raggiunto via mail. A domanda su come mai non fossero presenti solo i prodotti varesini nella mappa delle province lombarde, l’imprenditore risponde: “Perché ce ne siamo dimenticati. E vi ringrazio di aver segnalato il nostro grave errore. Provvederemo a correggere”.
Farinetti sottolinea la ricchezza dei prodotti e materie prime locali dei Sette Laghi “E non c’è solo la magnifica Formaggella del Luinese. Ci sono asparagi (di Cantello, ndr) e pesche strepitose (di Monate, nascono solo nella zona attorno al piccolo lago omonimo). Avete ragione. Vi prego di perdonarmi, e grazie ancora”.
Nello store milanese per ora Varese è l’unica segnalata solo come posizione, e non come patrimonio enogastronomico. Sulla grande cartina vicino alle casse del piano terra, vengono menzionati il Grana Padano, il Taleggio, il Gorgonzola, ma anche prodotti più di nicchia come il salame di Varzi, quello d’oca di Mortara, lo stracchino delle Valli Orobiche, i Nocciolini di Como. Arrivati a Varese, solo il punto che ne indica la località, nient’altro.
Arrivati a Varese, solo il punto che ne indica la località, nient’altro.
Eppure, di eccellenze nel food & beverage ne ha diverse, tra le quali prodotti Dop, Igp e alcune De.Co di nicchia, persino una Strada dei Sapori delle Valli Varesine. Le cose, stando alla dichiarazione di Farinetti, potrebbero cambiare. Se ne era occupato anche il quotidiano Varesenews poco dopo l’inaugurazione della nuova sede milanese di Eataly, nel 2014.
Intanto la zona lotta per non far morire un suo prodotto tipico: il miele. Il consorzio di qualità deve fare i conti con due annate da dimenticare e una stagione che parte in ritardo. A maggio si comincerà a capire come potrebbe essere l’annata 2018, un anno decisivo per la produzione locale.
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