Grandi prodotti in piccoli comuni: la Varese “sconosciuta”. O no?
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 09/04/2018
Cosa hanno in comune l’attore comico Renato Pozzetto, l’allenatore del Milan Gennaro Gattuso, la Birra Poretti e la Casa Reale Inglese? La “piccola” provincia di Varese. Un patrimonio di piccoli comuni ancora poco conosciuti. Soprattutto dal lato enogastronomico.
I piccoli comuni: grande risorsa di tipicità
Il 92% delle produzioni tipiche italiane nasce nei Comuni con meno di cinquemila abitanti. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti e dalla Fondazione Symbola, in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo. Il rapporto racconta un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici.
«Dalla valorizzazione dei tesori enogastronomici custoditi nei piccoli Comuni – commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – dipendono molte delle opportunità di lavoro dei 3,9 milioni di giovani under 40 che hanno scelto di non abbandonare gli antichi borghi. Inoltre, grazie a una nuova legge approvata sul tema, queste attività hanno ottenuto anche un riconoscimento giuridico del valore economico, sociale e ambientale della provincia italiana che si apre con bellezza e orgoglio al turismo nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo».
Per quanto riguarda la Lombardia, come emerge a pagina 21 dello studio, 34 tipicità provengono da piccoli comuni. Un patrimonio che, secondo Coldiretti, è ben conservato e protetto dall’essere ideato e realizzato nei piccoli centri: ben 270 dei 293 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) italiani riconosciuti dall’Unione europea hanno a che fare con i paesi di piccole dimensioni, dove operano 279mila imprese agricole per un fatturato di 14 miliardi l’anno, 4 dei quali con l’export.
Golosità nascoste
La tradizione enogastronomica del Varesotto tuttavia resta poco conosciuta, soprattutto rispetto ad altri territori italiani e lombardi. Persino all’ingresso del noto store milanese Eataly Smeraldo, sulla grande cartina che indica province lombarde e le sue eccellenze “da portare nel mondo”, l’unica provincia a non essere presente con nessun prodotto è proprio quella di Varese. Come mai? Informacibo lo ha chiesto all’ufficio stampa, ecco la risposta di Oscar Farinetti
In piccoli comuni come Induno Olona e Angera nascono “giganti” del beverage come la Birra Poretti, birra ufficiale del Padiglione Italia a Expo 2015 (da non perdere le visite periodiche guidate all’edificio produttivo di stile Liberty patrimonio culturale della provincia), e le distillerie Rossi di Angera, che producono dal 1847 grappa e liquori.
Tra i prodotti Dop della provincia di Varese si annoverano gli asparagi di Cantello, paesino al confine con la Svizzera a nord della provincia, dove nascono questi speciali asparagi bianchi e corposi, che possono essere mangiati interamente e a cui ogni primavera è dedicata una manifestazione, la Fiera dell’Asparago di Cantello, che quest’anno compie la sua 78esima edizione.
Altro prodotto a Denominazione di origine protetta sono il miele varesino e la Formaggella del Luinese, a latte crudo e intero di capra, con stagionatura minima di 20 mesi e coagulazione presamica, che proviene dalle valli attorno a Luino, splendida cittadina affacciata sul lago maggiore.
Ci sono poi diversi prodotti tipici strettamente legati a piccoli territori, come le Pesche di Monate, che nascono solo nel territorio attorno al piccolo lago di Monate, qui coltivate fine dal Rinascimento. A polpa bianca e gialla, divennero famose sciroppate nel 1920 quando proprio un cuoco del paese di Travedona Monate pensò a conservarle in sciroppo per consumarle tutto l’anno, i fagioli di Brebbia, solo per citarne alcuni.
A Gavirate, su un altro lago della provincia, quello di Varese, nascono di Brutti e Buoni, dolcetti secchi alla nocciola, mentre nello stabilimento Lindt di Induno Olona, è nata la ricetta del Fondente Gianduja. A Saronno, gli Amaretti di Saronno il liquore omonimo.
Da non dimenticare che il Parco del Ticino lombardo tocca anche parte della provincia di Varese, ed è possibile nei centri parco varesini trovare i prodotti tipici a marchio parco.
Ristoranti famosi
Il Varesotto è anche terra di stelle Michelin: quattro i ristoranti stellati confermati dall’ultima presentazione della Guida Michelin 2018 , ovvero si tratta l’Acquarello di Fagnano Olona, di Ilario Vinciguerra restaurant di Gallarate, de La Tavola di Laveno Mombello e del Ma.Ri.Na. di Olgiate Olona.
Ci sono anche ristoranti, osterie e locali noti pur non avendo stelle ma dove è possibile mangiare tipico o di qualità a prezzi onesti. Anche l’attore comico Renato Pozzetto ha aperto un ristorante, nella “sua” Laveno Mombello, la Locanda Pozzetto, mentre a Gallarate l’allenatore del Milan Gennaro Gattuso ha una Pescheria Bistrot, la Gattuso e Bianchi.
Dolcetti “regali”
Solo il meglio per i membri della famiglia reale britannica! Per secoli, ogni casa reale ha stilato una lista delle società ritenute meritevoli di fornire beni e servizi al monarca. Oggi, circa ottocento società detengono tale riconoscimento, noto come Royal Warrant (il Mandato Reale), che può essere concesso esclusivamente dalla Regina, dal Duca di Edimburgo o dal Principe del Galles, e soltanto dopo almeno cinque anni consecutivi di servizio.
Oltre a essere un grande onore, le aziende possono dichiarare il loro legame con la Famiglia Reale, esibendo su logo e prodotti il Royal Arms (lo stemma reale britannico). Ma chi fa parte di questo club super esclusivo? Si può trovare di tutto, dal fornitore di bevande analcoliche per la Regina a quello di dentifrici per il Principe Carlo.
A Gallarate, dove nascono gli inimitabili Amaretti di Gallarate, che hanno conquistato un posto speciale anche in Gran Bretagna. I biscotti della pasticceria Fratelli Gnocchi sono stati proposti anche in scatole “firmate” Fortnum&Mason, uno dei negozi più prestigiosi al mondo per quanto riguarda il food: nato nel 1707, dal 1840 si fregia del titolo “by appointment to the Royal House”, ovvero fornitori ufficiali di cibo per la Casa Reale britannica.
Le De.Co
Tante anche le ricette e i prodotti locali che hanno conquistato il marchio De.Co (denominazione comunale) e che cercano di promuoversi. Tanto per citarne alcuni, lo Scudo di Somma Lombardo, un particolare raviolo che si ispira al Castello Visconteo locale e a un antico formaggio varesino.
Ci sono poi il raviolo di Varese, alla toma, miele varesino e noci, e quello di Sesto Calende, da abbinare al pesce di lago, e il “panino millenario” di Angera, la cui ricetta si basa su alcuni ritrovamenti effettuati negli scavi romani effettuati in loco. Angera è la seconda località in Italia, dopo Pompei, per qualità e quantità di pane ritrovato di epoca romana.
I vini
Tutta la provincia sta inoltre portando avanti una valorizzazione del patrimonio vinicolo locale, anche dal punto di vista turistico: si producono vini lungo il Ticino, in Località Golasecca, ad Angera, dove all’uva e all’antica tradizione vinicola è dedicata anche una festa nel mese di settembre, i Vini dei Ronchi Varesini Igt, dove il termine “Ronchi” indica la tipica coltivazione a terrazzamenti molto diffusa fin dai tempi di Carlo Borromeo.
Ultimo nato, presentato lo scorso 16 marzo, il Vino della Collegiata di Castiglione Olona, il cui centro storico nacque dalla volontà del Cardinale Branda Castiglioni di costruire un esempio di Città ideale dell’Umanesimo in Lombardia.Francesco Nutricati è il vignaiolo che ha reso possibile il ritorno della vigna sul pendio della Collegiata: 300 piante, sei filari da quaranta metri ciascuno, sono divenute un giovane Merlot.
Sul territorio varesino è attiva anche l’associazione Vini Varesini,nata nell’autunno del 2008 con l’obiettivo di salvaguardare il territorio e la produzione agricola locale.
Il lago gustoso del web
C’è poi una community online attiva che prova a valorizzare i prodotti tipici locali varesini: il gruppo di Instagram Varese ha dedicato un hashtag, #vaassaporato, per invitare gli instagramers a condividere il meglio dell’enogastronomia e ristorazione varesine. Varese Land Of Food è invece un progetto che dalla pagina Facebook omonima e poi dai social si propone di creare un “libro gustoso” sulla provincia di Varese. In provincia, oltre a diversi ristoranti stellati, ci sono anche food blogger con progetti interessanti, amanti dei prodotti tipici varesini, che non mancano di utilizzare spesso nelle loro ricette, come l’ironico originale e “mai più senza” Vita Su Marte (www.vitasumarte.com) o The Blue Bird Kitchen (www.thebluebirdkitchen.com).
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