Osteria Brunello Milano - InformaCibo

Osteria Brunello Milano

di Informacibo

Ultima Modifica: 01/03/2013

di Mariella Belloni – Foto di Canio Romaniello 

La carta dei vini è estremamente curata e  molto ampia, con particolare attenzione ai grandi rossi toscani e ai Brunelli d’annata

Nel cuore della movida milanese, in una delle più belle zone pedonali di Milano, proprio lì, al 117 di corso Garibaldi e a due passi dall’appena rinnovata piazza XXV Aprile, troviamo l’Osteria Brunello, un locale che nasce nel 2008, aperto da uno staff che ha già siglato un successo nel panorama della ristorazione milanese, il Bento Sushi Restaurant, che, dopo la pausa natalizia si presenta con un nuovo look e un nuovo chef, Nicola Cortesi. Tra i soci titolari di entrambi i ristoranti figurano Fabrizio Casolo e Antonio Scognamiglio.

Se pensi ad un’osteria viene spontaneo l’accostamento ad un luogo caldo, conviviale, dove si mangia schietto e non si è mai delusi. Pensi anche ad un oste che ti accompagna amichevolmente, facendoti sentire da subito a casa.

L’Osteria Brunello è così, specialmente oggi, dopo aver rinfrescato il suo volto e reso l’ambiente ancora più accogliente, luminoso e moderno. Gli interni sono stati rivisitati per avere un concetto di osteria sicuramente più votato al moderno che alla tradizione. Già dal nome, si intuisce come i piatti toscani, siano uno dei punti forti. Meglio però parlare degli ingredienti toscani (olio, prosciutto toscano, Brunello di Montalcino, cinta senese) che vengono usati anche per creare piatti o varianti non solo di tradizione toscana.

La padrona dicasa, Tunde Pecsvari, ungherese, vi aspetta sempre con un sorriso trasmettendovi subito tutto il carattere e la forte personalità di questo locale, incastonato in uno degli angoli più suggestivi ed in maggior fermento di Milano.

Personalità che oggi si legge anche nella carta, rinnovata grazie all’avvento di un nuovo cuoco, Nicola Cortesi, che vanta nel suo curriculum tanti anni di esperienza in alcune fra le più importanti cucine stellate d’Italia e d’Europa e in prestigiosi ristoranti di Milano.

La cucina è semplice ma raffinata, solida e precisa. E’ una cucina italiana contemporanea che avendo basi solide nella tradizione, può permettersi di guardare verso l’innovazione senza mai esagerare. Nicola Cortesi ha saputo reinterpretare al meglio i grandi classici dell’Osteria Brunello, oltre ad aggiungervi qualche intrigante novità, riuscendo ad imprimere il suo originale tocco, accontentando sia le tradizionali scelte dei clienti che le loro più audaci sperimentazioni. Sul menu troverete sempre piatti con verdure e dell’ottima carne ma anche qualche piatto di pesce; dalla pasta, gnocchi e ravioli fatti in casa; troverete dei classici come la cotoletta alla milanese o lo spaghettone ai tre pomodori ma anche piatti più innovativi che vengono proposti di volta in volta dallo chef. Piatti preparati con ingredienti stagionali selezionati con la massima cura, privilegiando sempre la qualità e la freschezza dei prodotti.

L’Osteria Brunello, da un nome così ci si aspetta che il vino sia un elemento di primo piano, e la cosa è pienamente confermata. Fiore all’occhiello del ristorante è infatti la carta dei vini, estremamente curata con oltre duecento etichette. Forse una delle selezioni migliori di Milano. Grande attenzione al Brunello e a tutti i vini di Montalcino, ma sono rappresentate in carta tutte le altre regioni vitivinicole italiane. Oltre al Sangiovese, la fa da padrone anche il Nebbiolo, langarolo ma anche di montagna. Tunde, anche sommelier, sa infondere con cura e passione le caratteristiche di questi pregevoli vini di cantine rinomate e di ottime bottiglie di piccoli produttori, spesso sconosciuti ma che sono sempre una sorpresa nel calice.

Insomma, qualcosa è cambiato, ma il volto rassicurante e la mano sapiente di chi vi accoglierà vi faranno sentire nuovamente a casa, con la leggerezza di sempre che oggi è anche nel conto, ancor più competitivo, grazie anche ad un apprezzabile menu degustazione di cinque portate a 39€, che soddisfa i più esigenti.

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Capo Redattore