Presentato il volume “le insalate” della collana “Coltura&Cultura” - InformaCibo

Presentato il volume “le insalate” della collana “Coltura&Cultura”

di Informacibo

Ultima Modifica: 08/03/2013

L’ultimo nato della collana Coltura&Cultura di Bayer CropScience “le insalate” si avvale, per la prima volta, del contributo di sessantasette fra i maggiori esperti delle insalate nel Paese che hanno fotografato ogni aspetto di questa coltura, dalla botanica alla coltivazione, dal valore nutrizionale all’utilizzazione e ai mercati, senza dimenticarne la storia, i paesaggi, le presenze nell’arte, le ricette, la percezione dei consumatori. La gestazione del volume (624 pagine e 1.352 foto) ha richiesto un anno di lavoro per ottenere una rassegna autorevole e completa, di facile consultazione anche per il grande pubblico. Un’opera raffinata e ricca di contenuti da non perdere.

“E’ qualcosa di più di una coincidenza il fatto che la presentazione del volume avvenga nell’anno in cui Bayer compie 150 anni” ha sottolineato Karina von Detten, amministratore delegato di Bayer CropScience in Italia. “Siamo infatti riusciti a restare leader per tanto tempo perché abbiamo sempre voluto crescere insieme ai nostri clienti, ascoltandone i bisogni e fornendo loro le soluzioni più innovative. Questo è avvenuto anche nelle insalate, e il volume vuole celebrare e far conoscere a tutti la realtà di una delle storie di maggior successo dell’agricoltura italiana negli ultimi anni, oltre che di una colonna portante della dieta mediterranea”.

Le insalate, un alimento da sempre considerato “povero”, in pochi anni hanno saputo trasformarsi da “Cenerentola” a “principessa” della nostra agricoltura conquistando proprio i consumatori più evoluti. Il merito è dell’introduzione della quarta gamma, che ha aggiunto a un prodotto dalle preziose caratteristiche nutrizionali un servizio di praticità, risparmio di tempo in cucina e un più lungo tempo di conservazione, con un fatturato annuo in Italia salito a circa 900 milioni di euro e una penetrazione pari al 61% dell’intero mercato. In questo segmento, sempre più apprezzato dai consumatori, si stima che siano state acquistate circa 500 milioni di “buste” vendute con un peso medio per confezione inferiore ai 150 grammi e in progressiva riduzione, anche se  un’insalata di quarta gamma può costare fino a 6 volte di più del corrispettivo prodotto di prima gamma.

Nell’intero comparto delle insalate, la produzione italiana è la prima in Europa e la terza a livello globale, e gli italiani si sono confermati i più grandi consumatori di insalate al mondo.

“Il volume racconta nel dettaglio le diverse varietà e i segreti del successo delle insalate – ha spiegato a Napoli la professoressa Maria Lodovica Gullino, di Agroinnova, Università di Torino, coordinatrice scientifica del volume -. Per portare sulla nostra tavola insalate tagliate, lavate e imbustate sono state necessarie innovazioni avanzatissime nella selezione delle varietà, nella coltivazione, nella difesa, nelle tecniche post raccolta e per la conservazione che hanno coinvolto ricercatori e produttori. Il risultato di questa collaborazione è una produzione molto sofisticata e di grandissima qualità, oltre che fra le più sicure e sostenibili della nostra agricoltura”.

Molto curata la sezione dell’alimentazione dedicata agli eccellenti valori nutrizionali delle insalate e al loro importante ruolo in una dieta corretta, con tante ricette che ne esaltano gustosità e freschezza. Completano la trattazione di questo volume una accurata disamina delle prospettive della ricerca scientifica e delle possibilità di utilizzazione e di commercializzazione di queste colture, con un focus approfondito sul sempre più importante mercato delle insalate di quarta gamma, ossia dei prodotti pronti per il consumo.

Secondo i dati riportati sul volume, la produzione mondiale di insalate è pari a 24,3 milioni di tonnellate su una superficie di 1,1 milioni di ettari. La Cina, con 12,9 milioni di tonnellate prodotte su 550mila ettari, è il principale produttore mondiale, seguito da India, Stati Uniti, Italia e Spagna. 

Alcuni dettagli sulla storia dell’insalata, sul fatto che i romani ne fossero particolarmente ghiotti e sui condimenti da loro usati (in particolare il “garum” una poltiglia più o meno liquida a base di viscere di pesce lasciata fermentare al sole con acqua di mare) sono stati poi illustrati da  Giancarlo Roversi, noto giornalista e scrittore, il quale ha fornito un notevole apporto anche per questo volume della collana. Ai nostri giorni il vero segreto per condirla rimane comunque contenuto nel detto dei nostri nonni “insalata ben salata poco aceto e ben oliata”, ha precisato Roversi.

Bayer CropScience, azienda leader nell’innovazione degli agrofarmaci, nella quale investe ogni anno il 10% del suo fatturato, da anni sostiene questo approccio. “Dopo aver sostenuto e partecipato a due innovativi progetti di sostenibilità, Magis vino e Magis uva da tavola, Bayer CropScience in Italia-ha riferito Manuela Casaleggi responsabile del progetto Magis- vuole oggi promuovere una collaborazione ancora più stretta fra mondo della ricerca e produttori anche nella filiera delle insalate con il progetto Magis IV gamma, per farla crescere ancora non solo economicamente ma anche in termini di preparazione tecnica, di cultura della sicurezza, di tracciabilità delle produzioni”.

“L’innovazione vera, che paga, è quella nei fatti” ha detto Paola Sidoti, Business & Marketing Communications Manager di Bayer CropScience in Italia. “E’ solo attraverso l’impegno, la partecipazione di tutti e la diffusione della conoscenza che si può realmente innovare”.

Affermare e valorizzare la cultura del Made in Italy del fresco

L’evento di presentazione del volume ha inoltre offerto l’opportunità, al folto gruppo di giornalisti e operatori specializzati intervenuti, di visitare, nella piana del Sele (a sud di Salerno), Ortomad, società del Gruppo Linea Verde, nata nel 1998 ed oggi protagonista indiscussa nella produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli di IV e V gamma si sfusi che confezionati.

Attraverso un processo di integrazione verticale dalla coltivazione alla commercializzazione dei vegetali freschi, siamo in grado di esprimere tradizione, competenze tecniche, diligenza e territorio offrendo tutto l’anno prodotti d’eccellenza in grado di soddisfare le esigenze delle industrie trasformatrici e dei consumatori finali.

La qualità del prodotto deriva dal controllo di tutte le fasi di produzione a partire dal campo, dall’accettazione delle materie prime, ai sistematici controlli lungo la filiera produttiva nel rispetto dell’applicazione di un sistema di gestione qualità certificato.

L’azienda, oltre ai 100ha di proprietà, ha selezionato sul territorio fornitori di filiera che seguono le disposizioni dei disciplinari di produzione in cui sono previste pratiche agronomiche e tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale.Due gli elementi chiave: rapidità d’azione con
consegna del prodotto in pochi giorni dalla raccolta grazie ad un’efficiente rete logistica; catena del freddo:
rispetto delle temperature in tutte le fasi del processo dal campo al cliente.
Le produzioni agricole, infatti, sono conferite quotidianamente agli stabilimenti in idonei locali refrigerati.
La società cammina di pari passo con un processo d’innovazione continuo, investendo risorse in tecnologie che conferiscono al prodotto un alto contenuto di servizio.

L’attenzione ai metodi di produzione, ispira e guida l’azienda consentendole di ottenere ampi consensi ed ottimi risultati. La Ortomad applica avanzate tecniche agronomiche, che supportate da un’accurata selezione varietale, permettono di ottenere un prodotto che risponde al meglio alle condizioni climatiche del territorio durante tutto l’anno.

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Capo Redattore