Convivialità, condivisione e accoglienza nella lunga storia dell'"Oste da 100 Anni" - InformaCibo

Convivialità, condivisione e accoglienza nella lunga storia dell'”Oste da 100 Anni”

di Informacibo

Ultima Modifica: 17/01/2014

di Mariella Belloni

Milano gennaio 2014. E’ stato presentato a Milano “Oste da 100 Anni”, il libro di David Ranucci, nel quale ripercorre a ritroso nel tempo le tappe fondamentali della sua vita, a partire da Pozzocupo, la fraschetta viterbese di Nonno Giulio e zia Adalgisa.

L’antica arte del ricevere e la tradizione delle osterie sono gli ingredienti del libro di David Ranucci. Da zia Adalgisa a nonno Giulio, dall’Osteria di Montefiascone alla Fraschetta di Viterbo, la storia della sua famiglia, di cui conserva ricordi indimenticabili.
David Ranucci, rientrato dall’America per l’occasione, ha accolto i numerosi ospiti intervenuti alla festa organizzata da Greggio Comunicazione e fortemente voluta da Paola Greggio, Consulente per multinazionali di relazioni pubbliche, esperta in Strategie di comunicazione, organizzazione di Eventi, Uffici Stampa, Social Media, Produzioni.

La Cucina Romana e la tradizione culinaria di Tuscia e Maremma, accompagnate dall’antica arte dell’Accoglienza, fanno di David “l’Oste Romano” per eccellenza.
Sorriso, parola, ascolto, aggregazione sono parte delle regole non scritte che l’Oste David ha desiderato trasmetterci in un inconsueto decalogo.

“Oste da 100 Anni” è un libro di gusto, di sapori e di odori, fatto di valori, come l’arte dell’accoglienza e della convivialità, in cui David Ranucci è il piacevole interprete dei desideri dell’avventore e delle proposte culinarie della sua cucina. Un libro che parla della sua famiglia, alla quale lo dedica perché lo ha scritto per loro e senza di loro non sarebbe esistito. Il libro è completato da un importante numero di ricette della tradizione laziale e romana, per riscoprire i sapori genuini che hanno fatto la storia delle osterie.

1913-2013. Cento anni di tradizione tramandata di padre in figlio. Era il 1913 quando a Montefiascone si apriva la prima Fraschetta, seguita dalle osterie di Viterbo, fino a Milano con Giulio Pane e Ojo, Casa Tua Osteria e Abbottega Milano.

L’apertura di Abbottega New York ha celebrato in maniera internazionale un compleanno importante. 


David Ranucci, meglio conosciuto come l'Oste Romano

David Ranucci, l’Oste Romano. Così è conosciuto a Milano (e non solo) quest’uomo originario di Montefiascone, un paesino in centro Italia. E da lì, dalla tradizione alto laziale, ha portato al nord e in America i piatti e i prodotti tipici della sua infanzia con quella sapienzialità gastronomica che solo i romani possiedono. L’Osteria è stata un baluardo di chi ha saputo resistere alla modernizzazione della cucina, e ha permesso che i saperi dei fornelli, del fuoco ancora selvaggio, che accendeva e bruciava gli alimenti ed i cuori, rinnovasse quotidianamente i piatti tipici della tradizione viterbese. Questo patrimonio non sarebbe stato possibile se non ci fossero state persone come nonno Giulio e zia Adalgisa.

Lombrichelli, la “Ricetta dei 100 Anni”
ingredienti:
Farina 500 g
Acqua
Pecorino stagionato Sale
Per il Sugo finto o sugo piccante: 1⁄2 kg pomodori passati
Aglio
Olio d’oliva
Peperoncino

Preparazione:
Fate un impasto con acqua e farina di consistenza media, maneggiando a lungo per renderlo omogeneo.
Prelevate da quest’impasto dei pezzetti di pasta, dai quali sulla spianatoia ricaverete a mano degli spaghettoni leggermente fusiformi del diametro di 3-4 mm e di lunghezza intorno ai 15-20cm.
Lasciateli asciugare per qualche ora.
Cuoceteli poi in abbondante acqua salata.
Soffriggete in un tegame l’aglio in olio d’oliva, aggiungete poi 1⁄2 kg di pomodori passati e un pezzetto di peperoncino e lasciate insaporire per circa un’ora a fuoco basso e tegame coperto.
Quando i lombrichelli saranno cotti conditeli con il sugo con l’aggiunta abbondante di formaggio pecorino.
Il sugo piccante era usato in alternativa al cosiddetto “sugo finto” fatto con il battuto e l’aggiunta del pomodoro.
In alternativa erano usati anche sughi con le salsicce, con i funghi e all’amatriciana.

Curiosità
Questo tipo di pasta nella Tuscia rappresenta il più tipico e il più diffuso tipo di pasta fatta in casa con semplice acqua e farina. A Vitorchiano, nel periodo della Sagra del cavatello che si svolge la prima domenica d’agosto, si possono gustare i migliori lombrichelli della provincia. In genere sono serviti con i condimenti più vari che vanno dal semplice sugo di pomodoro a quello più caratteristico fatto con i fiori secchi di finocchio selvatico, fino ai lombrichelli dolci, forse di tradizione più antica,
conditi con ricotta, zucchero e cannella.

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Capo Redattore