Viaggio nel Chianti Classico: 300 anni di vino prestigioso
Alla scoperta del Chianti Classico: storia, zona di produzione, abbinamenti e itinerari turistici
di Ines Roscio Pavia
Ultima Modifica: 03/03/2021
È un vino toscano simbolo che viene in mente pensando al made in Italy. Basti pensare che “Chianti” è una delle 10 parole italiane più conosciute al mondo. La zona di produzione si trova a sud della provincia di Siena, tra scenari e colline.
Come descrivere un vino di tanto rispetto, conosciuto in tutto il mondo, con un giro di affari da capogiro?
Il Chianti Classico è un prodotto Docg che vanta un meraviglioso equilibrio di aromi e delicatezza. Colore rosso rubino, profumo fruttato intenso, sapore rotondo e morbido dal finale elegante. Prodotto con uve Sangiovese, con l’aggiunta di piccole percentuali di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Affinato per dodici mesi in botti di rovere e per otto mesi in bottiglia.
Il Gallo Nero del Chianti Classico
Il Chianti Classico viene spesso associato al simbolo del gallo nero. Lo stesso dipinto da Giorgio Vasari nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, e simbolo usato dalla Lega Militare del Chianti. È l’unico che viene prodotto sul territorio del Chianti.
La tendenza di produzione di questa DOCG vuole il Sangiovese in purezza. I produttori però possono anche scegliere di aggiungere rossi come il Canaiolo nero e Colorino, o Merlot e Cabernet Sauvignon. Le altre tipologie di Chianti Classico sono l’annata, dove sulla bottiglia viene indicato l’anno della vendemmia, e il Chianti Classico Riserva, che viene sottoposto ad almeno due anni di invecchiamento, di cui tre mesi di affinamento in bottiglia.
Dalla sua fondazione nel 1924 il Consorzio Vino Chianti ha mantenuto il marchio d’origine simboleggiato dal Gallo Nero. Nel 1932 per distinguere il Chianti originale da quello prodotto all’esterno del territorio delimitato 300 anni fa, venne aggiunta la terminologia “Classico”.
La zona di produzione del Chianti Classico resta dunque la medesima dal Settecento, definita da Cosimo III. Si estende per 7000 ettari nei comuni di Cartellina in Chianti, Gaiole, Greve, Radda e in parte San Casciano in Val Pesa, Tavernelle Val di Pesa, Poggibonsi, Castelnuovo Berardegna, e Barberano Val D’Elsa.
Il Chianti che viene prodotto al di fuori di questa zona dall’Appennino Tosco Emiliano al mare è senza la dicitura “Classico”.
Nel 1984 il “Chianti Classico” ha ottenuto la “Denominazione di Origine Controllata e Garantita DOCG”.
La novità dal 2013 è la Gran Selezione, vigneti coltivati con regole severe e vini di alta qualità con un invecchiamento minimo di 30 mesi e un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 3.
Gli abbinamenti
Per il Chianti Classico l’abbinamento ideale è con la carne di razza Chianina, o con una gustosa Cinta Senese.
Il Chianti Classico Riserva è inoltre perfetto per accompagnare grandi arrosti. Il consiglio è di stappar- lo un paio d’ore prima del consumo e servirlo a una temperatura di 16-18°C.
Questo vino rosso toscano accompagna anche primi sontuosi, con ragù di carne, ma è anche l’aperitivo più spontaneo con pane casereccio, salumi e formaggi locali.
A ogni vino il suo calice
Ogni vino ha il suo calice. E un grande vino ne richiede uno di tutto rispetto. La cosa giusta potrebbe essere un calice di cristallo, prezioso, trasparente che ci permetta di apprezzare il colore del vino per il godimento della vista oltre che del palato.
Deve contenerne la giusta quantità, non troppa ma non poca, meglio se avrà una imboccatura larga così saremo in grado di gustarne il bouquet esaltandone il profumo.
Il calice deve essere impugnato dallo stelo, non dalla coppa per evitare di scaldare il vino alterandolo.
La Strada del Chianti
Il Chianti da secoli ha affascinato gli intenditori tanto da calamitare nella celeberrima zona toscana fra Siena e Firenze un gran numero di persone che non solo desiderano apprezzare il prodotto di questi vigneti, ma anche la raffinata ospitalità locale.
La Strada del Chianti è da percorrere in tranquillità scoprendo ombre e luci, incantati dall’argento degli ulivi, dai filari delle viti, tra paesaggi rurali e scenari aristocratici.
L’ itinerario è di grande bellezza, affascinante per la varietà dei paesaggi: borghi isolati, boschi e vigneti, strade lente e sinuose che rispecchiano carattere, storia e arte. I cipressi, nel loro cupore, portano pensieri malinconici, ma sono così svettanti in cielo da accrescerne la luminosità, rendendolo più azzurro e terso.
Se a tavola si degusta questo speciale vino rosso toscano anche la cucina deve essere all’altezza: la stessa sobrietà misurata, tradizionale, grande accortezza e cultura anche nei cibi. Il tutto ci insegna che la terra del Chianti è una terra riservata ed orgogliosa, ricca di tesori che richiedono il giusto tempo per essere completamente gustati.
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