A Tokyo la seconda edizione di “3000 Anni di Vino Italiano”
di Informacibo
Ultima Modifica: 13/11/2012
Roma, 12 novembre 2012 – Si è aperta oggi a Tokyo la seconda edizione di “3000 Anni di Vino Italiano”, rassegna che si pone l’obbiettivo di promuovere in maniera unitaria e sistematica la qualità e la varietà del vino italiano.
L’organizzazione dell’evento vede coinvolti oltre all’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, all’Ambasciata d’Italia a Tokyo e alle Istituzioni italiane presenti in Giappone, anche il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
L’evento si ripropone con un calendario fitto di impegni ed un folto gruppo di prestigiosi protagonisti del mondo dell’enologia italiano, rappresentanti di Consorzi, Associazioni di categoria ed Enoteche, in trasferta a Tokyo per proporre un’imperdibile serie di eventi: presentazioni, walk-around tastings, seminari, master class o concorsi per sommelier specializzati in vini italiani, nonché eventi realizzati in locali glamour grazie a collaborazioni con i brand italiani del lusso o a hotel prestigiosi, in cui sono stati proposti – tra l’altro – abbinamenti fra vino italiano e cucina giapponese.
Le cifre possono dare un’idea delle dimensioni dell’evento. Presenti 15 tra Consorzi ed Enti, 1590 le etichette di vini presentate, 307 le aziende partecipanti, 830 gli importatori, distributori, ristoratori, sommelier, wine lovers, giornalisti e operatori del settore. Quest’anno, inoltre, per la prima volta, gli eventi non si limiteranno all’area di Tokyo, ma toccheranno anche Osaka, Kyoto, Nagahama, Toyama.
L’iniziativa giunge in un momento importante – risale infatti solo a qualche giorno fa la notizia che l’Italia ha di nuovo sorpassato la Francia quale primo produttore mondiale di vino – e si snoda parallelamente in due direzioni: una rivolta al “trade”, agli operatori del settore, ai sommelier, ai rappresentanti del canale HoReCa, ai quali si intende illustrare l’eccellenza, la varietà e qualità dei vini italiani, presentando anche prodotti di nicchia ancora poco conosciuti sul mercato giapponese; l’altra, più di tipo “push”, che vuole avvicinarsi ai wine lovers, stimolando con nuove proposte la curiosità di quanti già apprezzano e gustano il vino per puro piacere personale, nonché ai potenziali estimatori.
Dopo il “Tre bicchieri World Tour” organizzato dal Gambero Rosso il 29 ottobre ed il 1 novembre rispettivamente a Osaka e a Tokyo, e il seminario “Chianti the Wine”, organizzato lo scorso 6 novembre da Consorzio Vino Chianti DOCG e da IEM-International Exhibition Management, con la collaborazione dell’Agenzia ICE e della Japan Sommelier Association, è stata la volta, oggi 12 novembre, del walk-around tasting “Simply Italian Great Wines” organizzato da IEM e Agenzia ICE presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Tokyo e del Seminario Federdoc sul tema “Regulating Italian Wines in Today’s Markets”.
I prossimi appuntamenti prevedono, il 13, 14 e 15 novembre a Tokyo rispettivamente “The Italian Wine Masters 2012” – trade tasting e seminari dedicati al Prosecco Superiore e al Sangiovese; una serata esclusiva dedicata alla degustazione del Franciacorta; un seminario-degustazione dell’Asti Spumante DOCG.
Il 19 e 20 novembre l’Istituto Grandi Marchi organizzerà a Tokyo e a Osaka, in collaborazione con Agenzia ICE e IEM, un seminario-degustazione seguito da un buffet-dinner, in cui si potranno degustare i vini delle 19 aziende facenti parte dell’Istituto, in abbinamento con la cucina giapponese. Saranno presenti anche 9 rappresentanti di case vinicole.
Inoltre, è a cura di Enoteca Italiana – in collaborazione con Agenzia ICE, Ambasciata ed ENIT-Agenzia – il seminario del 20 novembre a Tokyo dal titolo “Vino e territori – Una storia sulla quale costruire un futuro di successo”: obiettivo dell’evento è quello di presentare il vino come veicolo di richiamo turistico al pari del patrimonio artistico e monumentale italiano.
Altrettanto importanti sono le “Italian Fair” promosse dall’Agenzia ICE presso i Grandi Magazzini Hanshin ed il supermercato National Hazabu e ed altri eventi di promozione quali “Divino in Vino”, promosso dalla Camera di Commercio Italiana in Giappone con la partecipazione di 22 ristoranti di Tokyo.
In Estremo Oriente si dirige solo il 6%del valore totale dell’export di vino italiano. Di questo 6%, circa la metà (il 47%) viene assorbito dal Giappone, che rappresenta anche il mercato più sofisticato dell’area.
Due sono i protagonisti del mercato: la Francia con una quota import del 51,4% e l’Italia con il 16% (dati 2011). Secondo l’Ufficio dell’Agenzia ICE di Tokyo è chiara la tendenza degli ultimi 6 anni: la quota della Francia cala dal 62,4% al 51,4%, mentre quella italiana sale dal 13,9% al 16%. La causa principale di questo trend è strettamente legata alla crescente popolarità della ristorazione italiana.
Anche i dati relativi ai primi nove mesi del 2012 confermano il trend positivo dei vini italiani con un aumento in valore del 18,2%, cui però fa riscontro un +29% nei volumi che segnala un mercato ancora teso e stressato dal fattore prezzo.
Il vino italiano, pur avendo una sua spiccata identità, riesce a soddisfare le esigenze di mercati in evoluzione e maturi sposandosi in maniera straordinaria alle varie cucine locali. Potendo contare su questa caratteristica il nostro vino potrà trovare sempre più in Giappone terreno fertile per attecchire sulle tavole dei consumatori nipponici, noti da sempre per la loro raffinata curiosità. Riflettori puntati quindi sul canale HoReCa che, potendo contare migliaia di ristoranti italiani disseminati in tutto il Giappone, potrà diventare sempre più il veicolo principale della diffusione del vino italiano in questo Paese.
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