Med in Med Calabria - InformaCibo

Med in Med Calabria

di Informacibo

Ultima Modifica: 02/03/2013

di Bruno Palermo

Vini made in Calabria pronti a sbarcare nella penisola iberica. Buyers, o se volete potenziali acquirenti del mercato iberico, hanno preso parte a una giornata intera denominata “Med in Med Calabria”, una iniziativa congiunta di Regione Calabria e Camera di commercio di Crotone che ha messo in contatto diretto alciuni potenziali compratori provenienti da Spagna e Portogallo e sedici produttori di vini e distillati calabresi. Il mercato dei distillati calabresi continua ad espandersi in tutta Europa conquistando nicchie di assoluto prestigio. Così spagnoli e portoghesi, ma avrebbero dovuto esserci anche maltesi, sono approdati sulle rive dello Jonio, e precisamente a Crotone, per capire quali sono le potenzialità dei distillati made in Calabria. E tra le aziende partecipanti ce n’erano alcune di assoluto prestigio e già molto note in tutta Europa come la Caffo di Limbadi e la Statti di Lamezia Terme. 

Ma come sono visti i vini calabresi nella penisola iberica? “I vini calabresi – spiega Carlos Jorge, buyer in arrivo da Lisbona – sono olto differenti da quelli portoghesi. Ormai, però, a rivoluzione internazionale dei mercati avviata, anche il mercato portoghese si è aperto all’Europa, e gli acquirenti sono molto ben disposti verso i vini di altre nazioni”. “Fino a qualche tempo fa – dice ancora Jorge, che è in Calabria per la prima volta – da noi si spendeva di più per il vino, nel senso che si cercavano quelli più costosi; oggi, invece, in molti casi si fa più attenzione al prezzo. E in questo senso i vini calabresi mi pare abbiano un ottimo rapporto qualità-prezzo. Per questo penso che in Portogallo saranno in molti a voler capire che mercato avranno questi prodotti”. Buone prospettive di affermarsi nella fetta di mercato coperta da questo compratore, dunque, e non è finita perché Jorge aggiunge “non è solo il prodotto a poter attrarre l’attenzione degli acquirenti portoghesi, ma è anche la storia che c’è dietro, la storia di questa particolare regione del Mediterraneo”.

Alejandro Sanchez, invece, buyer di Madrid, ha a che fare con una clientela di alto livello. “I vini calabresi – dice Sanchez –sono praticamente sconosciuti in Spagna. Trattiamo vini siciliani, piemontesi, veneti, ma non calabresi, e devo ammettere che mi hanno sorpreso molto positivamente. Sono vini e distillati dalle caratteristiche molto specifiche, particolari. Rispetto ad altri prodotti italiani, per il nostro mercato sono nuovissimi, e davvero molto interessanti”. Ma come possono conquistare il target medio-alto di clientela spagnola? “Credo ci siano buone possibilità, perché sia i vini che i liquori li ho trovati di ottima qualità e anche presentati molto bene. Caratteristiche che ci consentiranno di avviare proficue trattative per il mercato spagnolo che rappresento”.

Dunque per i vini e i distillati calabresi si aprono nuove fette di mercato che sono pronte ad investire nei prodotti made in Calabria. E le ragioni sono tante: il rapporto qualità-prezzo, la novità del prodotto, la storia e perché no, anche la vicinanza geografica che potrebbe invogliare gli acquirenti a visitare di persona gli stabilimenti.

Un incontro quello crotonese dal quale potrebbero scaturire rapporti economici interessanti come era proprio negli obiettivi degli organizzatori, come hanno spiegato l’assessore regionale all’internazionalizzazione Luigi Fedele e il presidente della Camera di Commercio di Crotone Vincenzo Pepparelli. “Lo sviluppo delle nostre imprese – ha spiegato Pepparelli – passa proprio dai contatti con il mercato internazionale. Ed è per questa ragione che anche quest’anno abbiamo voluto rinnovare l’appuntamento con “Med in Med”. Sottolineando la quantità e la qualità dei produttori presenti all’iniziativa, Fedele ha aggiunto che “il cirotano e il crotonese sono assolutamente centrali per la Calabria nel settore vitivinicolo. Puntiamo molto ai mercati del Mediterraneo, e abbiamo un programma comune con Unioncamere per promuovere incontri diretti come questo, perché favoriscono la conoscenza e agevolano i rapporti economici”. 

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Capo Redattore