“Merlo al fresco”. I vini della famiglia Paladin in un articolo de “Il Mondo”
di Informacibo
Ultima Modifica: 22/06/2013
Il Raboso Fiore, bollicina rossa veneta, figlia di uno dei più antichi vitigni della regione. Il Prosecco millesimato extra dry e il Salbanello, blend di Malbech e Cabernet: allegri, sani e fragranti, i tre bestseller della cantina Paladin vincono alla grande nella bella stagione quando si predilige più freschezza, gradazioni contenute e semplicità.
Ma non è questo l’unico motivo di soddisfazione per Carlo, Lucia e Roberto Paladin, i tre fratelli proprietari del polo vinicolo che ha preso le mosse ad Annone Veneto (Venezia) più di 40 armi fa e oggi comprende aziende in Veneto, Toscana e Franciacorta.
C’è infatti gran fermento tra le fila del gruppo che ha appena lanciato la nuova immagine della Bosco del Merlo, azienda-giardino ai confini tra Veneto e Friuli, produttrice di quel Sauvignon Turranio (100% Sauvignon bianco) che colleziona riconoscimenti (l’ultimo al Berlinen wein trophy).
Essenzialità, eleganza e struttura sono i concetti che i Paladin hanno voluto trasmettere nelle nuove etichette, classiche e moderne al tempo stesso, in linea con la qualità della produzione aziendale che comprende, tra l’altro, il rosso Vineargenti Riserva Lison Pramaggiore la cui etichetta è stata disegnata dall’artista Fabrizio Plessi. Ottimi i giudizi della critica internazionale per i Franciacorta prodotti nella cantina Castello Bonomi a Coccaglio (Brescia), ultimo satellite del gruppo. Poi il progetto Chianti classico in Toscana, con vigneti nell’area di Colle Petroso e Castelvecchi e cuore nel Borgo di Vescine, a Radda in Chianti, antico insediamento del XIII secolo, anche sede di un relais, che si è guadagnato il Best of wine tourism 2013 da parte di Great wine capitals, la rete che riunisce le nove capitali vitivinicole mondiali, tra cui Firenze.
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