E’ nato il Consorzio di tutela dei vini “autoctoni” Ortona Doc in provincia di Chieti
di Informacibo
Ultima Modifica: 08/04/2014
Ortona 8 aprile 2014. Lo scorso 4 aprile presso il teatro Tosti di Ortona è nato il consorzio di tutela dei vini “autoctoni” Ortona Doc.
L'atto di costituzione dell'importante marchio è stato siglato da 9 aziende fondatrici: le due Cantine Sociali (di Ortona e San Zefferino), Citra Vini, Dragani, Casal Thualero, Agriverde, Sarchese Dora, Caldora vini e un singolo agricoltore che già effettua questo tipo di produzione.
La sede legale del Consorzio di tutela si trova presso la Cantina di Ortona di via Civiltà del Lavoro.
Sono stati presentati i primi vini imbottigliati: Ortona doc Rosso, Ortona doc Bianco e la bottiglia con il vino commemorativo del 70° anniversario della Liberazione della Città, prodotto in edizione limitata.
Il concorso di idee “70” è stato organizzato dall’assessorato al turismo del Comune di Ortona e ha concluso il suo percorso proprio ieri, quando è stato mostrato per la prima volta l’etichetta vincitrice, del Maestro Mario Scarano.
«Entro il mese d'agosto», spiega Francesco Falcone, presidente della Cantina di Ortona e del Consorzio di tutela dei vini, «avremo dal Ministero competente la delega per esercitare le funzioni di promozione e di tutela della denominazione d'origine controllata delle nostre produzioni vitivinicole. In pratica, la promozione del marchio con il quale si garantisce al consumatore finale che vengano rispettati tutti i criteri dalla Doc. Al momento», continua il presidente Falcone, «è allo studio da parte di alcuni grafici il logo della Ortona Doc. Infine, come altri Consorzi presenti sul territorio abruzzese, anche il nostro parteciperà alle attività di promozione: Piano di sviluppo rurale, misura 133 che riguarda attività di informazione e promozione prodotti agroalimentari di qualità».
Sull'argomento è intervenuto l'assessore comunale alle politiche agricole e al turismo, Giannicola Di Carlo (al centro nella foto) che ha detto: «La costituzione di Ortona Doc è un esempio concreto dell'impegno delle imprese vitivinicole locali nel voler valorizzare questo comparto da sempre punto di forza dell'economia ortonese. L'amministrazione comunale», aggiunge, «è disposta a mettere in campo azioni di supporto a tale iniziative che fanno bene al nostro paese».
Intanto, all'inizio della vendemmia, ha puntualizzato un articolo apparso sul quotidiano abruzzese Il Centro "non manca molto e le Cantine stanno per riaprire per cominciare ad accogliere il prodotto uva proveniente dall'Ortonese, una delle zone maggiormente vitate in Italia. E' chiaro che l'amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo D'Ottavio deve provvedere, in questo periodo, al ripristino delle strade rurali che portano agli appezzamenti a vigneto e non solo, purtroppo, seriamente danneggiate dalle piogge e grandinate di alcuni mesi fa e alcune anche dal violento nubifragio dello scorso anno. Insomma, bisogna mettere in condizioni gli agricoltori di lavorare in sicurezza per la raccolta dell'uva".
Da segnalare che durante l'incontro è stata distribuita una copia del libro di Elio Giannetti "La vite e il vino", curato dall'associazione ortonese di Storia Patria.
A Vinitaly di Verona Fiere il Comune di Ortona festeggia Ortona Doc con l'assessore Lea Radico
E lunedì scorso durante la seconda giornata di Vinitaly, nel più importante salone internazionale del vino, si è svolta l'inaugurazione ufficiale di Ortona Doc.
E' seguito un incontro moderato dal giornalista Fulvio Collovati di Odeon TV.
Il direttore di INformaCIBO con Angela Arnone e la giovane assessore al Marketing del Comune di Ortona, Lea Radico
Durante l'incontro è stato sottolineato che la qualità de “li vini dolci e bruschi” di Ortona e delle uve impiegate è stata per secoli ben nota a tutti, oggetto di un commercio fiorente verso Venezia, Napoli, Roma, e Ragusa.
«Nel Medioevo venivano inflitte pesanti sanzioni verso chi tentasse di imbarcare vino che non fosse prodotto nel Comune – ha affermato Giannicola Di Carlo – La produzione vitivinicola è da sempre il fiore all’occhiello di Ortona: la prima volta che il suo vino viene citato in un documento scritto è in una lettera del 594 d.C., a firma del Papa Gregorio Magno. La sua qualità divenne così nota da venire presto protetta da rigide politiche: alla fine del 1500, ad esempio, non veniva permesso a chi non fosse ortonese di impiantare vigneti nel territorio, con lo scopo di preservare le caratteristiche qualitative, evitare il surplus di produzione e mantenere il giusto prezzo di mercato».
Nell'elegante stand del Comune di Ortona, (per la prima volta, al “Vinitaly”) incontriamo l'assessore al marketing del Comune, la giovane dottoressa Lea Radico, che nell'"operazione Ortona Doc" è stata tra i protagonisti collaborando in stretta sinergia con l'assessore comunale Giannicola Di Carlo.
Lei crede molto in questo progetto di marketing territoriale con l'0biettivo di sviluppare le tante caratteristiche e potenzialità di Ortona (Urtónë in abruzzese), nel passato conosciuta come "Ortona a mare", ma ora principalmente come la città del vino.
E proprio per questo, non può mancare la foto di rito, del direttore di questo giornale, "abruzzese doc" insieme all'Assessore Lea Radico e alla bottiglia di vino Ortona Doc, appena uscita con la nuova etichetta in occasione del 70° anniversario della Liberazione della Città di Ortona.
CIN CIN, ORTONA DOC!
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