“La Cucina Italiana, il trucco sta negli aromi” il libro scritto dallo chef Pietro Rongoni
di Informacibo
Ultima Modifica: 23/06/2014
a cura di Raffaele D'Angelo
Parma giugno 2014. Il libro “La Cucina Italiana, il trucco sta negli aromi” edito dalla Casa Ed. AST scritto dallo chef Pietro Rongoni, patron del ristorante "Aromi" a Mosca, dove si è trasferito dal 1998, continua a mietere successi e la platea dei lettori si amplia sempre di più.
Il libro di questo chef che ha saputo trasmettere, attraverso parole e immagini, la secolare tradizione della gastronomia italiana, ha vinto il premio "Best italian cuisine book", per aver saputo trasmettere, attraverso parole e immagini, la secolare tradizione della gastronomia italiana.
Inoltre, nelle scorse settimane il libro di Rongoni ha vinto anche a Pechino, dove si è aggiudicato il “The world awards book of Italian cuisine 2013”.
Sta inoltre spopolando in Russia vincitore del “Best Cook Book in Russia” con dieci mila copie vendute ed è già in ristampa.
E’ sempre un piacere incontrare lo Chef Pietro Rongoni.
Lo scorso anno ci eravamo conosciuti a Parma in occasione del “Campionato mondiale della Pasta” organizzato dall’Accademia Barilla e nei giorni scorsi proprio a Parma lo abbiamo intervistato.
Domanda: Come è nata la tua passione per la cucina?
Risposta: La passione per la cucina mi e' stata tramandata dalla mia famiglia. A Milano hanno sempre fatto i ristoratori. Gestivano il vecchio ristorante Crespin.
In Russia ci arrivai per caso, stavo lavorando a Cartagine in Tunisia, ma appena finita la stagione il datore di lavoro mi propose di andare ad avviare il suo nuovo ristorante italiano a Mosca, all’inizio la mia permanenza sarebbe dovuta essere di due o tre mesi. Subito non vedevo l’ora di poter tornare indietro, ma adesso ci sono da circa 16 anni.
D: Il Ristorante è tuo? Come giudichi il popolo russo in termini di cultura culinaria?
R: Il ristorante non è di mia proprietà, ma ci lavoro con la stessa passione. Mi occupo di tutto, dal reperimento della materia prima, alla cucina, alla gestione del personale. La proprietà e di una Holding. A Mosca, la vera cucina italiana era appannaggio di pochi, i piatti che loro reputavano italiani erano dei gran “pasticci”. Solo per fare un esempio la carbonara che conoscevano era affogata letteralmente nella panna. I primi tempi è stato uno scontro continuo, é stata dura fargli cambiare il gusto e insegnare e fargli capire come mangiare italiano. Adesso è più semplice anche perché circa 2 milioni di russi vengono spesso in Italia durante l'anno ed è molto più facile per loro distinguere un vero ristorante Italiano da uno che si definisce tale. Oggi I russi amano la nostra cucina ho dei clienti fissi che vengono al ristorante 3/4 volte alla settimana.
D: Ci racconti qualcosa sul tuo libro che in Russia ti ha trasformato quasi in una star, dieci mila copie vendute. Hai anche ricevuto un prestigioso riconoscimento, cosa ci puoi dire?
R: Diciamo che ho scritto il libro sotto “pressione” dei miei clienti e dai tanti amici. Che vedendomi in televisione dove spesso vengo invitato a numerose trasmissioni per fare delle “Master Class” sulla cucina italiana volevano saperne sempre di più. Mi chiedevano sempre come dover eseguire le mie ricette a casa, per dilettarsi a cucinarli anche loro. Da qui l’idea del libro. La prima edizione è andata esaurita, oltre diecimila copie vendute. L’ho fatto solo per piacere, alla casa editrice come diritti d’autore ho chiesto solo 350 copie, 100 le ho regalate ad un’associazione dedita a iniziative benefiche. Le altre regalate ad amici e clienti.
D: Quali sono i piatti forti del libro e com’è strutturato il volume?
R: Nel libro sono presenti 35 ricette di primi a piatti a base di pasta, ci sono 35 risotti, con schede dove vengono spiegate sia la storia dei piatti che quella dei prodotti.
Oltre alle ricette ci sono molte foto dei piatti effettuati nei vari programmi, dove si tengono le “Master Class”. A mio avviso questo è stato anche uno dei motivi del grande successo del libro, il quale è stato giudicato il miglior libro dell’anno della sua categoria in Russia. Adesso è nella nomination per “The best book in the world” al Gourmand World Cookbooks Awards 2013 che si terrà Il 17 maggio a Pechino dove ho già ricevuto l’invito per ritirare il premio.
D: Naturalmente il libro è in lingua russa.
R: Si certamente, è in lingua russa e penso proprio che la sua diffusione contribuisca a diffondere il made in Italy tra i russi. Loro amano tanto l'Italia come nessun altro popolo al mondo, e secondo i dati della nostra ambasciata, si calcola che nella solo Mosca chi ha avuto il visto Italiano siano stati circa 4 milioni solo nel 2013 e hanno dato 770.000 nuovi visti. Inoltre ogni russo che viene in Italia spende in media 700 euro. Quindi credo che l'Italia vista l’attuale situazione politica, deve andarci piano con le sanzioni economiche nei confronti della Russia.
D: Ti piacerebbe presentare questo libro anche in Italia?
R: Certo che sì, anche se per adesso non ho avuto nessuna offerta, probabilmente visto che è scritto in russo non attrarrà molto pubblico italiano.
In Russia il libro sta godendo di molto successo, ti comunico un dato molto importante: secondo una recente statistica fatta da un giornale Russo, a 1000 persone è stato chiesto in quale paese vorrebbero trascorrere le loro vacanze, ben 780 cittadini hanno risposto l’Italia, le motivazioni: Perche il nostro Paese è ritenuto la patria mondiale della cultura. Qui in Russia ci vivo da 16 anni dopo aver girato il mondo, ti giuro che è la prima volta che non mi vergogno di essere nato in Italia, anzi mi fanno sentire orgoglioso di essere nato nel nostro meraviglioso paese. I russi non considerano l’Italia come il resto del mondo con i soliti cliché di “mafia pizza e mandolino”.
Al termine del colloquio Pietro Rongoni ci tiene a salutare l'Italia, che tra poco abbandonerà per tornare in Russia, e ci tiene ad inviare un caro saluto “a tutti i miei connazionali e ai lettori di INformaCIBO”.
Lo chef scrittore Pietro Rongoni (Foto Raffaele D'Angelo)
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