ABRUZZO: 4 chef per un’unica serata nella splendida cornice di Casa Oliveto
di Informacibo
Ultima Modifica: 19/01/2017
di Eleonora Lopes (Foto di Alessandro Falco)
Nella splendida cornice di Casa Oliveto, a pochi chilometri da Pescara, ha preso il via il primo di una serie di eventi con la cena 8 mani che ha visto protagonisti: Gianni Dezio di Tosto (Atri), Cinzia Mancini di Bottega Culinaria Biologica (San Vito Chietino), Daniele D’Alberto di BR1 Cultural Space (Montesilvano Colle) e Gianluca Cipollone di Drogheria del Mercato (Pescara). 4 chef, 8 mani, e un talento straordinario in un’unica serata.
Ogni chef ha espresso con due piatti, l’entrée e la piccola pasticceria, la propria idea di cucina per un risultato grandioso che ha soddisfatto tutti gli ospiti presenti e in primis la padrona di casa, l’architetto Rosa Pesci Poletto che è rimasta entusiasta della cena e del clima che si è creato tra i giovani cuochi. Elegante anche la location, arredata con gusto raffinato e contemporaneo. Dalle vetrate trasparenti, ad osservare i commensali, enormi alberi di ulivo che imponevano la loro presenza.
Creatività, passione, tecnica sono i tre elementi che contraddistinguono questi quattro ragazzi, tutti proprietari del ristorante nel quale lavorano. Quinoa in agrodolce di Daniele, baccalà mantecato di Gianni, animella di agnello di Gianluca, e carciofo, cardo e caramello di Cinzia, sono forse i piatti che li hanno più rappresentati in questa cena.
Parola d’ordine collaborare, ognuno di loro, pur realizzando i propri piatti, ha condiviso anche la preparazione di quelli dei colleghi. Si è creata da subito un’atmosfera dove i quattro cuochi hanno potuto scambiare idee e confrontarsi, fare il punto sulla cucina di oggi in Italia e in Abruzzo.
Ad accompagnare i piatti degli chef, i vini dell’azienda Valle Reale di Popoli, di Leonardo Pizzolo nello specifico: il Cerasuolo Sat’Eusanio 2015, il Trebbiano Vigneto di Popoli 2014 e il Montepulciano Vigneto Sant’Eusanio 2011. Durante l’aperitivo è stato invece proposto dal gruppo Les caves de pyrene, un Marguet Champagne Elements 11 da agricoltura biodinamica.
Quello che certamente è emerso, è che oggi in Abruzzo c’è una generazione di chef che ha tanto da dire, che guarda con ammirazione e rispetto i big stellati e i pilastri della gastronomia, ma che con umiltà e rispetto è pronta a dire la sua.
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