Nasce una Super Ice-Enit per il made in Italy che punta su Turismo, Agroalimentare e Commercio estero?
di Informacibo
Ultima Modifica: 09/01/2015
Milano 9 gennaio 2015. “In base all'art. 16, comma 4, del D.L. 31 maggio 2014, n. 83 "fino all'insediamento degli organi dell'ente trasformato e al fine di accelerare il processo di trasformazione […] le funzioni dell'organo collegiale di amministrazione sono svolte da un commissario straordinario nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo".
Con queste righe scritte in perfetto burocratese a metà del 2014, chiusa la parentesi presidenziale di Pier Luigi Celli veniva insediato, dal premier Matteo Renzi e dal ministro Dario Franceschini, a Commissario dell’ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo, Cristiano Radaelli.
In questo 2015 il “processo di trasformazione” dell’Enit dovrebbe avere una prima soluzione in quanto non è pensabile (ma in Italia tutto è possibile!) che nell’anno dell’Expo rimanga commissariato un Ente che si occupa di turismo, un settore che genera in Italia oltre 2,6 milioni di posti nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale del Paese e il suo contributo nel 2013 è stato pari a 159,6 miliardi di euro, pari al 10,3% del PIL nazionale.
Ma una novità sta maturando in queste ultime settimane.
Nasce una Super Ice-Enit per il made in Italy
Proprio alla fine di dicembre, nel corso del Consiglio dei ministri della vigilia di Natale, si è discusso della nascita di una SUPER AGENZIA PER IL MADE IN ITALY, che dovrebbe raggruppare l’attuale ICE, (Agenzia per il commercio estero alla cui guida c’è attualmente Riccardo Monti) e altri organismi che si occupano di materie analoghe o accorpabili. In prima fila per questo accorpamento sono l’Enit (Agenzia nazionale del turismo) e le due aree di attività di Invitalia (ex Sviluppo Italia) che si occupano di attrazione turistica e di investimenti esteri.
Ma stante ad indiscrezioni giornalistiche, in primis Il Sole 24 Ore, non tutti i tasselli sarebbero però già stati messi a posto. Nel corso del Consiglio dei Ministri del 24 dicembre sarebbe emersa, per poi sfumare, l’idea di creare una struttura completamente nuova. L’ipotesi avrebbe però suscitato perplessità in una parte dell’Esecutivo per il rischio di vanificare in questo modo il Piano straordinario per il made in Italy che, dopo numerose vicissitudini, ha trovato solo in extremis il finanziamento con la legge di Stabilità e nell’ambito della dotazione dell’Ice. La soluzione alternativa che starebbe prendendo quota è invece una superstruttura che ruoti intorno a quanto già operativo con l’Ice.
Riassumendo, il Piano prevede un mix di azioni in Italia e all’estero: valorizzazione delle principali fiere italiane dell’agroalimentare e iniziative legate a Expo 2015, campagne di contrasto al fenomeno dell’italian sounding, accordi con la grande distribuzione organizzata per la diffusione di prodotti di medie aziende italiane, voucher alle imprese che si affidano a temporary manager per l’attività di internazionalizzazione.
Intanto perché non mettere mano subito al portale Italia.it?
Italia.it, una creatura dell’ex ministro al turismo Francesco Rutelli, – costato 22 milioni di euro – dopo errori progettuali e figuracce internazionali – è ora gestito da Enit ma tutti aspettano quella rivoluzione annunciata da Radaelli quando aveva annunciato, nei mesi scorsi, di trasformarlo in un portale di incontro tra domanda e offerta di alberghi e strutture ricettive, con la possibilità di prenotare le camere in maniera veloce e intuitiva. Una sorta di micro-Booking.com capace di intermediare meglio la domanda turistica, anche attraverso un blog che dovrà convogliare le segnalazione e le denunce dei turisti stranieri in Italia.
Passa anche da qui il rilancio del turismo italiano. Un rilancio che come ha scritto lo scorso 22 dicembre il Corriere della Sera (leggere Corriere.it), il premier Renzi aveva in qualche modo anticipato in un discorso a Bologna, parlando di intenzione di copiare il modello che consenta al turismo di trasformarsi in industria vera e propria, in grado di sfruttare in maniera piena tutte le potenzialità della Penisola con un occhio rivolto all’Expo di Milano e alla candidatura delle Olimpiadi del 2014.
Ci auguriamo di saperne di più durante l’imminente Bit di Milano che ci auguriamo sia una anteprima di Expo 2014 per quanto riguarda l’attrattiva del turismo internazionale verso il nostro BelPaese e, come ha sottolineato il ministro Franceschini al Corriere della sera, questa attrattiva sta crescendo esponenzialmente e dobbiamo quindi puntare su un turismo sostenibile e diffuso. "La sola Cina – dice il minsitro al quotidiano milanese – oggi ha circa 100 milioni di abitanti pronti ad uscire dal Paese almeno una volta all’anno e alla vetta dei desideri c’è l’Italia. Tra cinque anni diventeranno 500 milioni. Impensabile che la parte di loro che verrà in Italia si scarichi solo su tre città".
Ben detto Franceschini, ma quando si passerà dalle parole ai fatti?
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