Adria (Rovigo), un borgo per vivere il turismo lento nel Polesine
La cittadina del Polesine tra paesaggi e prodotti tipici. Cosa vedere, che esperienze provare e cosa assaggiare. E una curiosità che non sapevi
di Informacibo
Ultima Modifica: 29/10/2018
Adria (Rovigo), cittadina del Polesine è un borgo da scoprir ,perfetta destinazione di turismo lento, di prodotti tipici e di tradizioni legate al territorio.
Con poco più di 20mila abitanti da qualche anno ha aderito all’Associazione Borghi Autentici di Italia un network di 22 Comuni italiani per aumentare la qualità della vita delle comunità locali, con una particolare attenzione alla sostenibilità e al rispetto delle radici locali.
E’ cominciato durante Expo il percorso per rilanciare l’economia turistica dell’area, con l’amministrazione comunale di Adria che ha inserito tra le azioni del progetto “ADRIA – BORGO AUTENTICO NELLE TERRE DEI GRANDI FIUMI” (vedere Turismo Eco&Slow – I Borghi che ce la vogliono fare), (Misura 313 – Incentivazione delle Attività turistiche – Azione 4 – Informazione – attivata a Bando dal GAL DELTA DEL PO), è stato finanziato con decreto Avepa n.307 del 13.11.2013, la condivisione tra gli operatori turistici della Carta dell’Ospitalità: un impegno ad offrire al turista uno scambio culturale ed esperienziale, cioè molto più di un semplice soggiorno. Una sfida che costringe la cittadina tra i due grandi fiumi italiani ad aprirsi ad una dimensione nazionale e internazionale con un approccio turistico che mira a raggiungere una precisa fetta di mercato, quello del turista che cerca l’incontro con la comunità che lo ospita.
La sua frazione Baricetta è un piccolo gioiello che custodisce antiche tradizioni locali, come quella della Lumassa, la tradizione legata al ricordo dei morti nel territorio del polesano.
Non solo quindi bellezze paesaggistiche ed edifici storici, ma il turismo italiano che mette in luce l’autenticità italiana nelle sue diverse sfumature per accogliere un turismo che ama vivere con la gente del posto e assaporare i gusti e i sapori autentici delle nostre terre. È partita dunque la corsa alla costruzione della Comunità Ospitale.
Cosa vedere
Adria, che dà il proprio nome al mare Adriatico, ha una storia ricca di cultura e tradizione. Ciclovie legate al Delta del Po, l’International raceway, circuito automobilistico che attrae gare internazionali di automobilismo e motociclismo, le numerose Ville, il Museo Archeologico Nazionale, il Teatro Comunale con la migliore acustica italiana, una Cattedrale imponente, Palazzi in stile veneziano e Giardini… Sono solo alcune delle attrattive di una terra tra due fiumi che nel suo paesaggio assolutamente unico e impassibile riesce a stupire per la lentezza e il silenzio della campagna che contrasta incredibilmente con la frenesia delle città e delle zone industriali di una regione tra le prime in Italia per industrializzazione e servizi.
Cosa assaggiare
Non solo. Adria è la Città del Pane. Non si può fare a meno di ricordare, infatti, uno dei prodotti che dà lustro al territorio, ovvero il “pane ciabatta” di Adria. Fragrante, unico e originale, e soprattutto naturale, è conosciuto in tutto il mondo, e ha visto la sua primogenitura nel Settembre del 1982 nella città polesana. Adria ha un menu che rappresenta fortemente l’anima del territorio con prodotti unici come (solo per citarne alcuni) la bissòla, il dolce tipico della “befana”, l’èsse, una focaccia a forma di serpe immancabile alle feste, la bòndola, un insaccato molto saporito. Adria è in grado di unire i sapori decisi della campagna polesana e veneta, alle più delicate sfumature di azzurro del pesce dell’Adriatico. Una terra tra due fiumi in grado di unire mondi.
«L’Italia è ricca di paesi come Adria – commenta Maurizio Capelli, segretario generale dell’Associazione Borghi Autentici Italiani – sono piccoli borghi spesso all’ombra dello splendore delle capitali italiane e talvolta più rappresentative della nostra italianità. Per questo – insiste Capelli – nasce BAI, per lavorare mettendoli in rete, per poter parlare al turismo esperienziale che vede la bellezza italiana anche attraverso questi piccoli borghi che devono riuscire a cogliere la sfida di lavorare assieme per offrire Standard di servizio internazionali pur rimanendo “piccoli e slow”».
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