Un territorio tra due mari, la "Terra dei Messapi" e l'antica storia della Puglia - InformaCibo

Un territorio tra due mari, la “Terra dei Messapi” e l’antica storia della Puglia

di Informacibo

Ultima Modifica: 21/07/2015

di Luciano Scarzello

Un territorio sospeso tra due mari, l’Adriatico e lo Ionio, permeato da tradizioni e genti che, arrivati in Puglia, hanno saputo mettere radici. Stiamo parlando del territorio che ha per nome “Terra dei Messapi”, nell’entroterra brindisino, e rivela la sua storia a tavola, nell’architettura e nella tradizione, in un contesto dove le caratterizzazioni dei balcani, delle lontane  venezie ma anche quelle più prossime di Lucania e delle Calabrie, si percepiscono distintamente nei loro tratti. Il nome deriva proprio dai Messapi, gli antenati degli attuali abitanti che arrivarono da queste parti intorno al 2000 a.c. provenienti – si ritiene – dai Balcani. Al pari di altri popoli forestieri che si stabilirono a quei tempi nelle Puglie.

E' giusto chiedersi come la storia e l'architettura si rivelano agli occhi dei turisti. Basta allora passeggiare per le vie di Mesagne, l’antico centro di riferimento dei Messapi. I profili barocchi della chiesa di Sant’Anna ne sono un esempio tangibile almeno quanto i torrioni del castello normanno richiamano profili pensati ad altre latitudini. Poi ancora la stupenda parrocchia del Mater Domini, con i suoi mosaici incastonati nella sontuosa cupola. La stessa porta d’accesso alla città, così come il tetragono convento dei Cappuccini, rappresentano ulteriori ricordi di un tempo che qui ha avuto modo di divenire crocevia di destini, con popoli che hanno voluto lasciare concrete testimonianze del loro passaggio.

A maggior ragione ciò è vero visitando lo straordinario centro storico di Francavilla, dove già la distesa di trulli disseminati lungo il suo contado sono preludio per un appuntamento con l’arte che finisce per rapire. Il complesso architettonico di piazza Umberto, così come la cinta muraria che ha nelle maestosa porte del Carmine e della Croce sicuri punti di approdo, lasciano senza fiato coloro che dalle più rinomate località di mare scelgono l’interno per una visita. Nei mesi più caldi, la vivacità delle ore serali pare aliena rispetto a meriggi dove è il solo frinire delle cicale delle campagne a garantire la colonna sonora degli spazi verdi, dove all’ombra non è difficile trovare chi vuole raccontarti storie, magari la propria, indissolubilmente legata alle vicende della città.

In quei momenti, non mancherà chi vi consiglierà di visitare la Chiesa Matrice o quella dello Spirito Santo, dalle imponenti facciate, senza tralasciare di fornire un indirizzo dove trovare, magari al refrigerio dei portici di piazza Umberto, i più gustosi ravioli di ricotta o la caratteristica “Mandorla riccia”, un tipico dolce che valorizza nella sua lavorazione uno dei prodotti tipici di questa terra, la deliziosa mandorla, per l’appunto. La mandorla è solo uno dei molti prodotti tipici a cominciare dai vini (tra questi il “rosso” Negroamaro, perla della viticoltura pugliese o il “Salice Salentino” per citarne due) cui si aggiunge una ricca offerta che spazia dalla carne, ai formaggi, ai salumi che costituiscono gli ingredienti di una cucina tipica di alto livello.

L'ultimo nato per ordine di importanza è il carciofo brindisino che ha ottenuto la dop nello scorso novembre e che costituisce un vanto per l'oticoltura locale. Questo tipo di carciofo è particolarmente pregiato per le sue caratteristiche organolettiche e per il sapore e può essere coltivato oltre che nei comuni della Terra dei Messapi anche nel territorio di Brindisi, Sa Vito dei Normanni e Carovigno. In cucina si usa dall'antipasto, ai primi e secondi piatti e persino per le mousse.

A promuovere l'immagina del territorio provvede, in primis, il “Gal Terra dei Messapi” che ha sede a Mesagne.
Per l'estate sono in programma alcuni eventi che hanno per titolo “Le notti dei Messapi”. Oltre alla “Notte delle Stelle” il 10 agosto dedicata soprattutto ai vini, la giornata del 24 agosto sarà riservata all'olio extravergine, il 30 e 31 agosto la “Sagra del Negroamaro” a Cellino San Marco.

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Capo Redattore