Fiera Milano, dopo la crisi arriva un supermanager?
di Informacibo
Ultima Modifica: 16/01/2017
Dopo l'inchiesta della Procura di Milano dello scorso mese di luglio per le presunte infiltrazioni mafiose tra i fornitori del gruppo e dopo il commissariamento di Nolostand, ora è arrivato per Fiera Milano anche un forte scossone. Alla fine di una riunione di venerdì scorso del Cda durata ore, l'amministratore delegato di Fiera spa Corrado Peraboni ha rimesso le deleghe e l'intero consiglio della società – quotata in Borsa – si è dimesso "avendo esclusivo riguardo all'interesse" dell'azienda e per "favorire un'ulteriore atto di discontinuità".
I consiglieri dimissionari sono Licia Ronzulli, Attilio Fontana, Renato Borghi, Pier Andrea Chevallard, Patrizia Rutigliano, Joyce Victoria Bigio e Romeo Robiglio
Ora la patata bollente passa nelle mani di Giovanni Gorno Tampini, presidente di Fondazione Fiera, la holding che possiede la maggioranza di Fiera Milano spa.
A Tampini tocca preparare la lista dei nomi che potrebbero occupare i vertici della controllata.
Una lista di nomi da compilare in tempi stretti e nel segno di un taglio netto con il passato. Fiera Milano, d’altronde, si avvia a entrare in un anno pieno di impegni. Un calendario fitto, a cui si sono aggiunti tasselli strategici come il nuovo Salone del libro, dopo un 2016 con i motori al minimo. Per questo serve restituire il prima possibile le redini della società a una squadra di governo.
I tempi sono importanti per una società che deve affrontare un calendario di grandi appuntamenti nel 2017 nei padiglioni di Rho-Fiera: Homi, il salone della casa, che aprirà i battenti il 27 gennaio e Tuttofood dall’8 all’11 maggio. Oltre a Tempo di Libri, l’attesissima prima edizione del Salone del libro di Milano.
L’assemblea dei soci potrebbe essere convocata già nelle prossime settimane, ben prima cioè dell’approvazione del bilancio in primavera.
Questa la decisione presa dopo le dimissioni dei nove consiglieri di Fiera spa, e la decisione di Corrado Peraboni di rimettere le deleghe di amministratore delegato al presidente Roberto Rettani.
Secondo indiscrezioni ora per il nuovo vertice di Fiera spa si cerca un supermanager esperto del settore fieristico.
Una delle ipotesi è che il presidente di Fondazione Fiera, Gorno Tampini, si affidi ad una o più agenzie di cacciatori di teste.
Non c’è quindi che aspettare l’evoluzione di questa crisi che colpisce una Fiera che ha un valore strategico nel solo per la Lombardia ma per l’intero Paese.
I consiglieri dimissionari sono Licia Ronzulli, Attilio Fontana, Renato Borghi, Pier Andrea Chevallard, Patrizia Rutigliano, Joyce Victoria Bigio e Romeo Robiglio
Ora la patata bollente passa nelle mani di Giovanni Gorno Tampini, presidente di Fondazione Fiera, la holding che possiede la maggioranza di Fiera Milano spa.
A Tampini tocca preparare la lista dei nomi che potrebbero occupare i vertici della controllata.
Una lista di nomi da compilare in tempi stretti e nel segno di un taglio netto con il passato. Fiera Milano, d’altronde, si avvia a entrare in un anno pieno di impegni. Un calendario fitto, a cui si sono aggiunti tasselli strategici come il nuovo Salone del libro, dopo un 2016 con i motori al minimo. Per questo serve restituire il prima possibile le redini della società a una squadra di governo.
I tempi sono importanti per una società che deve affrontare un calendario di grandi appuntamenti nel 2017 nei padiglioni di Rho-Fiera: Homi, il salone della casa, che aprirà i battenti il 27 gennaio e Tuttofood dall’8 all’11 maggio. Oltre a Tempo di Libri, l’attesissima prima edizione del Salone del libro di Milano.
L’assemblea dei soci potrebbe essere convocata già nelle prossime settimane, ben prima cioè dell’approvazione del bilancio in primavera.
Questa la decisione presa dopo le dimissioni dei nove consiglieri di Fiera spa, e la decisione di Corrado Peraboni di rimettere le deleghe di amministratore delegato al presidente Roberto Rettani.
Secondo indiscrezioni ora per il nuovo vertice di Fiera spa si cerca un supermanager esperto del settore fieristico.
Una delle ipotesi è che il presidente di Fondazione Fiera, Gorno Tampini, si affidi ad una o più agenzie di cacciatori di teste.
Non c’è quindi che aspettare l’evoluzione di questa crisi che colpisce una Fiera che ha un valore strategico nel solo per la Lombardia ma per l’intero Paese.
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