Bilancio positivo per l’Italia al Global Young Chefs Challenge al Sirha di Lione
di Informacibo
Ultima Modifica: 26/01/2017
A rappresentare l’Italia è stato Ivan Castiglioni, affiancato dall’assistente Andrea Monastero. A seguire l’andamento della performance, i coach della Nazionale Italiana Cuochi Francesco Gotti e Gaetano Ragunì che hanno seguito gli allenamenti dei due chef per la gara.
Nelle tre ore di tempo a disposizione, il team italiano ha preparato e servito, rispettando i tempi previsti dal regolamento, il menù per sei persone composto da: halibut in manto di capesante e gamberi agli agrumi, crema di cavolfiore, crudaiola di verdure e cremoso di carote, salsa di ostriche e tartare di halibut (starter), loin di vitello con farcia di coppa di maiale stagionata, croccante ai pistacchi, animella fritta, bottone di pasta al brasato su patata, terrina di zucca e giardino di vegetali (main course), cremoso al cioccolato con crumble alla fava tonka, infuso di tè al litchi, rosa e mandorla, composizione di frutta fresca, sorbetto al melograno e infuso di tè al melograno e mirtillo e neve al lime (dessert).
A vincere la competizione la Germania, seguita da Svezia e Singapore. "L’Italia non è sul podio – dichiarano i coach Gotti e Ragunì – ma considerato il poco tempo che hanno avuto a disposizione per allenarsi, i ragazzi hanno dimostrato grande professionalità e impegno. L’Italia è competitiva e il buon lavoro svolto ne è la dimostrazione".
Soddisfatti i coach e anche Castiglioni, che a pochi giorni dalla competizione ha sostituito Salvatore Canargiu, chef del Team Junior della Nazionale Italiana Cuochi, finalista del Global Young Chefs Challenge 2016 di Salonicco e impossibilitato a partecipare alla gara francese.
"Abbiamo gareggiato dando il massimo – dichiara Castiglioni – e il risultato credo sia soddisfacente. Merito dell’impegno di tutto il team e del supporto ricevuto dal mio amico e assistente nel box di cucina Andrea Monastero e dai coach, che ci hanno seguito con pazienza e attenzione». Una gara che i nostri giovani chef non dimenticheranno, «una competizione molto impegnativa e, allo stesso tempo, soddisfacente a livello personale e professionale – conclude Monastero – Un’esperienza che lascia il segno".
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