In Emilia Romagna nasce il Ruc, il Registro Unico dei Controlli Agricoli
di Informacibo
Ultima Modifica: 22/09/2014
Bologna 22 settembre 2014. Presso la Sala Polivalente "Guido Fanti" dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna a Bologna è nato questa mattina, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il Ruc, il Registro Unico dei Controlli Agricoli.
Una iniziativa unica in Italia realizzata dall’assessorato regionale dell'Emilia Romagna all’Agricoltura per tagliare -afferma una nota della Regione Emilia Romagna “i costi della burocrazia in campagna, riducendo il numero di controlli che ogni anno vengono compiuti dai diversi uffici della pubblica amministrazione nelle aziende agricole”.
Il RUC è un archivio informatico, istituito con legge regionale n. 19 del 2011 interconnesso con l’Anagrafe Regionale delle aziende agricole ed integrato nel Sistema informativo agricolo regionale (SIAR)
Il ministro Martina nel suo intervento ha parlato di un’iniziativa “utile e concreta che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia” e che è stata inserita dal Governo nel provvedimento di rilancio dell’agroalimentare italiano “Campo Libero”.
“Il Ruc emiliano-romagnolo – ha detto Martina – sarà uno dei pilastri di quello che faremo a livello nazionale”.
Ha aperto i lavori l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni e sono intervenuti, il Coordinatore di Agrinsieme Emilia-Romagna Guglielmo Garagnani, il Presidente di Coldiretti Emilia-Romagna Mauro Tonello e il Presidente dell'Unione Regionale delle Camere di Commercio Maurizio Torreggiani.
“Si tratta di una risposta concreta che la Regione ha voluto dare alle istanze di semplificazione che venivano dal mondo agricolo – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – con il Ruc riduciamo il numero dei controlli e dunque alleggeriamo il peso della burocrazia sulle aziende, senza però rinunciare a quella capacità di vigilanza che costituisce la garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano”.
Operativo dal mese di agosto, il Ruc permette di semplificare e velocizzare la complessa macchina delle ispezioni che riguardano il mondo agricolo, evitare doppioni e sovrapposizioni e far risparmiare tempo e denaro, sia ai controllori che ai controllati.
Il Registro è un archivio informatico in cui vengono inseriti i risultati di tutti i controlli in azienda compiuti dai diversi Enti: Uffici regionali, Agrea, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Arpa, Aziende Usl. Prima di procedere a una nuova ispezione, ogni ente ha l’obbligo di verificare se esistono già esiti di precedenti, analoghi controlli utilizzabili, e, in caso contrario, di concordare con gli altri uffici un’unica visita in azienda. A loro volta le aziende agricole possono accedere al Ruc (direttamente con un’apposita smart card o attraverso i Centri di assistenza agricola) e conoscere risultati e relativa documentazione dei controlli ricevuti.
Attualmente nel Ruc sono inseriti oltre 51 mila controlli eseguiti da 55 enti diversi operanti sul territorio emiliano-romagnolo, relativamente a 128 tipologie diverse (ma il sistema è costruito per contenere fino a 172 tipi diversi di ispezioni).
Ogni controllo ha una sua “data di scadenza” stabilita in 180 giorni. Entro tale termine l’esito del controllo è valido, non solo per l’amministrazione che l’ha effettuato ma anche per le altre, grazie a specifici accordi di mutuo riconoscimento.
Il Ruc è solo la più importante delle iniziative realizzate in questa legislatura dall’assessorato regionale all’Agricoltura per tagliare i costi della burocrazia in campagna. E’ infatti in via di completamento il trasferimento su supporto digitale dell’Anagrafe delle aziende agricole e in attivazione la procedura del silenzio-assenso nel comparto vitivinicolo. E’ stata anche realizzata la possibilità di firma digitale per la presentazione online delle domande di contributo.
Si calcola che le ispezioni che vengono realizzate in Emilia-Romagna in campo agricolo siano circa 10 mila ogni anno: dai controlli sulla consistenza aziendale, al rispetto della normativa ambientale e sanitaria; dalle domande per la concessioni di aiuti regionali, nazionali e comunitari, alle certificazioni delle produzioni, per fare solo alcuni esempi. Una macchina organizzativa estremamente complessa che ora con il Ruc potrà guadagnare in efficienza e trasparenza.
Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna: “Esprimiamo piena soddisfazione”
“Esprimiamo piena soddisfazione: l’Emilia Romagna è artefice di un progetto unico in Italia che diventerà presto nazionale. L’avvio del Registro Unico dei Controlli agricoli, istituito con legge regionale n.19/2011, è senz’altro un buon inizio tuttavia ora auspichiamo e attendiamo una vera semplificazione” ha dichiarato Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna – la realtà che riunisce Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari e raggruppa in regione oltre 40mila imprese associate e più di 90mila occupati.
“Per dare un’idea della mole di lavoro e degli oneri che gravano attualmente sulle imprese – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna – sono 128 le tipologie di controlli ma il sistema può contenere fino a 172 tipi diversi di ispezioni: decisamente troppe”. “E’ necessario, inoltre, codificare una check list puntuale che non permetta libere interpretazioni da parte del controllore; evitare il ripetersi di verifiche su elementi già rilevati dalla P.A. e ridurre i soggetti preposti ai controlli, qualificandoli e rendendoli più professionali”.
“Sarebbe opportuno – rimarca ancora Garagnani – che le check list diventassero anche uno strumento da mettere a disposizione delle aziende per consentire loro, tramite una sorta di auto analisi, un importante percorso di crescita”.
Rivolgendosi al Ministro Martina, Agrinsieme Emilia Romagna ha infine sottolineato “quanto sia essenziale, adesso, collegare il sistema regionale con il costituendo RUC nazionale (ICQRF, Corpo Forestale dello Stato, ecc.) nell’ottica di valorizzare e favorire le finalità di semplificazione, razionalizzazione e coordinamento dei controlli”.
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