La pizza napoletana candidata a diventare patrimonio dell’umanità dell’Unesco
di Informacibo
Ultima Modifica: 27/03/2015
Napoli 27 marzo 2015. La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, presieduta dal prof. Giovanni Puglisi, ha deliberato di candidare "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dell'UNESCO per il ciclo 2015/2016. Si tratta dell'unica candidatura italiana per questo periodo.
"La decisione della Commissione Nazionale Unesco ci riempie di gioia – ha commentato il ministro Maurizio Martina – soprattutto perché arriva a pochi giorni dall'inaugurazione dell'Esposizione Universale, a Milano, dedicato ai temi della nutrizione".
"La scelta del governo italiano di presentare a Parigi, quale unica candidatura nazionale, quella dell'arte dei pizzaiuoli napoletani, rappresenta il modo migliore per riaffermare l'importanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha per l'Italia" ha aggiunto il ministro per il quale "è una decisione rilevante anche per contrastare quei fenomeni di imitazione di questa antica arte italiana e rilanciare le tecniche tradizionali di produzione, tramandate di generazione in generazione".
"Sono convinto che riusciremo a convincere l'Unesco che si tratti di un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare in tutto il mondo" ha concluso il Ministro Martina.
Il dossier sarà materialmente consegnato alla sede dell'UNESCO lunedì 30 marzo.
Da quel momento inizierà un lungo e complesso negoziato internazionale che coinvolgerà oltre 150 Stati. Per conto dell'Italia il negoziato sarà condotto dal prof. Pier Luigi Petrillo che recentemente ha fatto ottenere il prestigioso riconoscimento dell'UNESCO alla pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria.
(La newsletter del Consorzio del Prosciutto di Parma)
L'arte della pizza come patrimonio dell'Unesco
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