Cembra Cantina di Montagna: il vino che nasce nel ventre delle vette trentine
Alla scoperta della viticoltura eroica in Trentino, tra vigneti scoscesi e antiche tradizioni vinicole
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 23/07/2020
Sono passati quasi settant’anni da quel lontano 1952, quando un gruppo di viticoltori decise di dare inizio all’avventura di Cembra Cantina di Montagna. D’altronde la Val di Cembra da sempre è territorio particolarmente vocato per la produzione di vino, tra impervie terrazze e viticoltura eroica
Val di Cembra: l’emblema della viticoltura eroica
Nel luogo in cui il sole sorge dopo che la valle ha iniziato la sua giornata, trova posto una piccola cantina nella quale giovani viticoltori e saggi di montagna danno vita a una realtà enologica unica nel suo genere: questa è Cembra Cantina di Montagna, la più alta cantina del Trentino situata a 700 metri d’altezza.
Le vigne della cantina si inerpicano lungo una valle fluvio-glaciale ancora più antica delle Dolomiti che da Lavis porta direttamente in Alto Adige. È sui versanti a ovest di queste montagne, particolarmente scoscese e di difficile accesso, che nascono i vini di Cembra Cantina di Montagna. L’esposizione solare, il dolce soffio costante dell’Ora del Garda che protegge i vigneti dall’umidità e pendenze che in molti casi superano il 40%, sono tra le caratteristiche del territorio che si ritrovano tutte nell’eleganza e nell’incredibile leggerezza dei vini di Cembra Cantina di Montagna.
Chi vive o conosce quei luoghi sa benissimo quanto la conformazione dei terreni, sui quali i circa 300 conferitori coltivano le loro uve, imponga un impegno in vigna fuori dal comune. 900/1.000 ore di duro e appassionato lavoro per ettaro su inerpicati pendii che però non hanno mai intimorito i vignaioli cembrani. Donne e uomini forti di un destino comune che trova nella produzione di vino l’essenza prima di questa terra. Qui nella Val di Cembra, terra di passaggio per chi la tradizione non ha mai significato un punto di arrivo, si sviluppano progetti innovativi nel mondo della viticoltura.
Dalla Bigoncia alla zonazione
A partire dagli anni 80/90 Cembra Cantina di Montagna è stata una delle prime cantine sociali in Italia ad osservare e monitorare i suoi singoli ambienti vitati sia da un punto di vista pedologico, altimetrico e climatico, in modo da garantire la collocazione delle singole varietà nel terreno più adatto. Questo percorso ha portato Cembra Cantina di Montagna ad aderire già nel 2016 al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata che si prefigge come obiettivo la gestione del vigneto nel rispetto dell’ambiente, per una tutela tanto del territorio quanto degli agricoltori.
Una evoluzione naturale per i conferitori della cantina, abituati a proteggere le proprie vigne, molto spesso piccoli appezzamenti considerati come veri e propri figli. Eroici vignaioli che si svegliano alle luci dell’alba per curare le loro creature, fino al giorno della vendemmia, quando le uve vengono trasportate a mano per mezzo della Bigoncia, proprio come si faceva una volta. Un’antica tradizione contadina che si fonde magnificamente con le competenze tecniche portate dagli esperti del vicino Istituto Agrario di San Michele all’Adige.
Antica maestria vinicola a tutela del “Paesaggio rurale storico d’Italia”
Dichiarato “Paesaggio rurale storico d’Italia” dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Val di Cembra è un esempio unico di come con la sua presenza nei secoli, l’uomo sia riuscito a mantenere stabile e produttivo un territorio a forte rischio di dissesto idrologico ma allo stesso tempo perfetto scenario per la crescita di una importante attività vitivinicola. Dove da secoli viene estratto il porfido – l’Oro Rosso dei valligiani – dove stradine di montagna collegano vigneti con piccoli paesini testimoni della storia di questa valle, ancora oggi di padre in figlio si tramanda una passione per il vino in uno dei territori più affascinanti di tutto il Trentino.
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