Il futuro post Coronavirus dei ristoranti italiani all’estero
Un sondaggio promosso dal circuito Melius: World’s 100 Best Italian Restaurants e Italian Leading Restaurants
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 22/05/2020
I Ristoranti Italiani nel Mondo non sono solo “ambasciatori” nel made in Italy ma anche garanti della qualità e dell’origine dei prodotti italiani.
Ma come vedono il futuro post Covid-19 i ristoranti italiani aperti in tutto il mondo?
Il circuito Melius, sia come World’s 100 Best Italian Restaurants che Italian Leading Restaurants (circa il 10% di tutti i ristoranti associati e nominati) ha condotto un sondaggio tra 36 locali di qualità che fanno parte del loro circuito.
“Alcuni di loro -affermano gli organizzatori in una nota stampa- hanno già riaperto i battenti altri sono in procinto di riaprire nei prossimi giorni, dopo il lockdown”.
Ecco i risultati del sondaggio
Il 47% dei ristoranti si aspetta un futuro positivo, a breve termine, per la ristorazione a livello globale (con un 11% addirittura entusiasta). Per un terzo dei ristoranti intervistati invece la percezione è negativa (addirittura molto negativa per l’8%). Il restante 19% invece si aspetta un futuro a breve termine né negativo né positivo.
A proposito della situazione nei rispettivi paesi, i ristoranti italiani sono leggermente più ottimisti: il 50% si aspetta un futuro in qualche modo positivo, incluso il 22% che lo vede addirittura molto positivo. Al momento di immaginarsi il futuro della ristorazione nei loro Paesi solo il 28% lo vede negativo o molto negativo, in diminuzione rispetto alla valutazione della situazione globale: Per il restante 22% dei ristoranti la situazione non cambierà molto.
Aspettative ancora più ottimiste al momento di valutare il futuro del loro stesso ristorante: il 56% lo vede positivo e un 31% addirittura molto positivo. Solo il 20% si aspetta un futuro a breve termine negativo o molto negativo (6%). Per un quarto del campione invece il futuro non sarà né negativo né positivo.
Un dato emerge chiaramente dal sondaggio: i ristoranti faranno cambiamenti e l’84% li sta già pianificando. Per il 36% saranno limitati, ma per il 42% saranno significativi, mentre per l’11% saranno persino “radicali”.
In quanto tempo i ristoranti italiani all’estero pensano di recuperare perdite e danni dopo questa crisi?
Secondo il 63% il recupero non sarà immediato: ci vorrà un anno (44%) o due (19%). Solo il 6% si aspetta di recuperare le posizioni perdute nel giro di appena qualche settimana mentre il 25% pensa che ci vorrà qualche mese.
Un dato confortante: per i ristoranti italiani nel mondo l’agroalimentare made in Italy di qualità (incluso il vino) non perderà quote di mercato nei loro rispettivi paesi come conseguenza della crisi del Covid-19. Per il 41% manterrà le stesse quote mentre per il 44% crescerà moderatamente o significativamente. Solo il 6% si aspetta significative perdite di mercato.
Il sondaggio è stato coordinato da proprietari o manager dei ristoranti (General Manager, F&B Manager, Executive Chef, Chef Patron).
I ristoranti italiani all’estero che hanno partecipato al sondaggio
95 KEEROM/CARNE SA, Cape Town, South Africa; ACQUA, Vientiane, Laos; AGLIO E OLIO DA GIOVANNI, Corfu, Greece; ANTICA POSTA, Atlanta, United States; AROMI SAPORI, Ciudad De México, Mexico; BICE, Dubai, United Arab Emirates; BRACI, Singapore, Singapore; BRUNAPOLI, Santiago, Chile; CARMELO GRECO, Frankfurt am Main, Germany; CHENOT PALACE WEGGIS, Weggis, Switzerland; CIOPPINO’S RESTAURANTS, Vancouver, Canada; COTTOCRUDO, Prague, Czech Republic; ELDORADO RESTAURANT AND LODGE, Dahab, Egypt; FORNO 500, Dublin, Ireland; GAIA, Hong Kong, SAR China; HEINZ BECK TOKYO, Tokyo, Japan; IL BARETTO, Paris, France; IL GATTOPARDO GROUP, New York, United States; IL TARTUFO, Delft, Netherlands; L’ARTE IN CUCINA, Düsseldorf, Germany; LA CUCINA ITALIANA, Göteborg, Sweden; LOCANDA DE GUSTI, Edinburgh, United Kingdom; FRASCA, Shanghai, China; DA MARIO, Wijdewormer, Netherlands; MASSIMO – THE ORIGINAL SINCE 1996, Sanur – Bali, Indonesia; ORO Restaurant, Glasgow, United Kingdom; OSTERIA ROSSINI, Beirut, Lebanon; PERCORSO RESTAURANT & BAR, Saint Petersburg, Russia; PIAZZE D’ITALIA, Barcelona, Spain; PISELLI, São Paulo, Brazil; RISTORANTE ARTÈ, Lugano, Switzerland; RISTORANTE DA VINCI, Montreal, Canada; RISTORANTE IL PUNTO, Berlin, Germany; ROSSINI’S, Bangkok, Thailand; SOCIAL BY HEINZ BECK, Dubai, United Arab Emirates; THE REVERIE SAIGON, Ho Chí Minh City, Vietnam.
Quanto vale la cucina italiana nel mondo?
Secondo una ricerca commissionata da Alma, la Scuola internazionale di Cucina Italiana, a Deloitte, 209 miliardi di euro è il volume d’affari generato a livello mondiale, in un mercato della ristorazione mondiale che, nel complesso, ha raggiunto un valore 2.210 miliardi.
I dati di questa ricerca è stata diffusa nel 2018 durante il convegno: “La ristorazione italiana nel mondo. Trend e impresa nel mercato internazionale”.
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