Spreco alimentare: arriva il ricettario gratuito di Banco Alimentare
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 22/04/2024
Un ricettario pratico e comodo per ridurre lo spreco alimentare in casa: è l’iniziativa lanciata da Banco Alimentare in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Assisi. Un alleato utile per dare una seconda vita agli ingredienti rimasti in frigorifero che, con un po’ di originalità, possono essere trasformati in piatti sorprendenti.
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Il valore del cibo
“In cucina io non spreco”, questo il titolo del ricettario (che si può chiedere gratuitamente scrivendo a [email protected]), è anche un modo per diffondere una migliore conoscenza del valore del cibo e del lavoro necessario per produrlo, restituendogli dignità. E per stimolare l’adozione in cucina di piccole accortezze, come il riutilizzo delle parti meno nobili di frutta e verdura.
Ridurre lo spreco alimentare in cucina inizia proprio dalla capacità di vedere una risorsa in ciò che altrimenti verrebbe considerato uno scarto.
“Siamo orgogliosi di questo ricettario – spiega Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare – perché è uno strumento utile per affrontare il tema dello spreco alimentare anche nel contesto domestico, di cui Banco Alimentare non si occupa direttamente ma che è comunque importante per noi dal punto di vista educativo rispetto al valore del cibo che consumiamo nelle nostre case”.
Ricetta antispreco: pasta al pesto di gambi di prezzemolo
I numeri dello spreco alimentare
Si stima che lo spreco alimentare generi l’8-10% delle emissioni di gas serra globali. Anche per questo motivo Banco Alimentare è attivo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, distribuendo gratuitamente ogni giorno le eccedenze alimentari recuperate da tutta la filiera (ortofrutta, industria agro-alimentare, grande distribuzione, ristorazione) a oltre7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate tra mense, centri di accoglienza, case-famiglia, etc., che offrono aiuto alimentare a 1.750.000 persone in difficoltà.
Questa attività di recupero ha un impatto concreto sulla sostenibilità ambientale: ogni kg di cibo non sprecato corrisponde a 1,76 kg di CO2 non emesse nell’aria.
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