Cantina Tramin celebra i migliori 30 anni della sua storia - InformaCibo

Cantina Tramin celebra i migliori 30 anni della sua storia

La produzione totale si attesta sui 22 mila quintali di uva. Il 2021 meglio del 2019. La svolta con l'enologo Willi Stürz

di Emanuele Scarci

Ultima Modifica: 16/11/2021

Cantina Tramin celebra i migliori 30 anni della sua storia. Coincidono con quelli dell’enologo e direttore tecnico Willi Stürz (foto in alto) che, dopo i successi riscossi con il vino bianco aromatico Gewürztraminer, ha individuato nello Chardonnay il vitigno capace di eccellere nel territorio alpino e raggiungere nuovi risultati. 

Siamo a Termeno (Tramin, in lingua tedesca), in Alto Adige, nel punto più settentrionale d’Italia: si trova a un’altezza di 286 metri sul livello del mare mentre i vigneti arrivano fino a 850 metri. 

Secondo gli esperti, una microzona che gode dei benefici influssi dei venti che giungono dal Lago di Garda, un clima caldo mediterraneo che si associa a sbalzi di temperatura fra il giorno e la notte.  

 <Quando si raggiunge una vetta – osserva Stürz – si guarda indietro al sentiero percorso, con i suoi punti panoramici e le tortuosità, ma ciò che rimane, più di tutto, è la soddisfazione di averla scalata. Abbiamo dato un’identità nuova al Gewürztraminer, con una versione riconosciuta in tutto il mondo.

Cantina Tramin ha intrapreso un percorso di studio e valorizzazione dello Chardonnay a partire dal 2002 con la cuvée Stoan, arrivando nel 2015 alla nascita di Troy: lo Chardonnay Riserva d’impronta alpina che ha origine dalle vigne sul versante orientale del massiccio della Mendola. Una sfida che si inserisce nel più ampio progetto enologico con cui Cantina Tramin intende valorizzare tutte le potenzialità del territorio alpino per creare vini bianchi di montagna. 

“Negli ultimi anni – aggiunge Stürz – stiamo esplorando il potenziale dello Chardonnay in territorio alpino, vitigno che qui si esprime con un’eleganza unica. È la prossima vetta da conquistare”.

Non è troppo facile puntare sul vitigno a bacca bianca più famoso al mondo come lo Chardonnay, ma anche rischioso perché è coltivato in molti paesi?

“Ci siamo posti anche noi queste domande – risponde Wolfgang Klotz, direttore marketing e vendite di Cantina Tramin –. Lo Chardonnay è una grande varietà che si esprime in tanti posti nel mondo, ma anche una montagna come la nostra può dare una interpretazione originale. Infatti, alla fine, guardando il nostro territorio e i risultati degli ultimi decenni, abbiamo concluso che, oltre al Gewürztraminer, lo Chardonnay è il vitigno a bacca bianca dalle più grandi potenzialità nella nostra microzona. Secondo noi è la scelta giusta sul lungo termine. Non rincorriamo le mode del momento”.

vini tramin

La svolta

Stürz entra nell’organico di Cantina Tramin nel 1991. Al tempo gli ettari di vigneto erano 210 con una netta prevalenza di vitigno a bacca nera: l’80% del totale è infatti vitato a Schiava. La produzione era di 28 mila quintali di uve, e i primi vini “Le Selezioni” sono nate da una ricerca in cantina delle migliori botti e vasche.

La tiratura era di 200 mila bottiglie di qualità, per un ricavato di circa 400 mila euro. Il fatturato totale si attestava sui 2 milioni di euro attualizzati. Con l’arrivo di Stürz, Cantina Tramin compie un cambio di marcia verso la qualità produttiva. 

“30 anni fa avevamo rese altissime – racconta l’enologo altoatesino – e non fu facile chiedere ai 160 viticoltori, molto scettici, di buttare l’uva a terra”.

Stürz sosteneva che per raggiungere l’eccellenza non bastava la sola selezione in cantina, bisognava intervenire in vigna, sforbiciando anche la resa.

Un cambio di passo che richiese una lunga opera di mediazione con i soci, tanto che con il primo progetto “Le Selezioni” iniziò con soli 5 ettari di vigna scelti in varie particelle. Si assicurò ai soci aderenti al progetto “Le Selezioni” importi fissi e garantiti. 

I riconoscimenti

Tuttavia il cambio di marcia rischiò presto di fermarsi, nel 1995 a causa di una vendemmia molto scarsa. Nel 1997 si arrivò alla produzione di un Gewürztraminer vendemmia tardiva (soggetto alle muffe) e l’anno successivo alla conquista del primo di una serie di “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, con un Cabernet-Merlot riserva ’95. A cui seguì, nel 2001, il pieno riconoscimento del Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Terminum al quale fu assegnato da Gambero Rosso, il premio di “migliore vino dolce italiano”.

Poi arrivarono altri premi e riconoscimenti, tra cui nel 2018 i 100/100 punti di Robert Parker’s Wine Advocate per Epokale, primo vino bianco italiano a ottenere questo punteggio. 

Nei trent’anni l’azienda cooperativa vive un’importante crescita economica. Oggi conta 270 ettari, di cui 40 dedicati alla Selezione.

Il 70% del vigneto è allevato a bacca bianca, la varietà più diffusa è il Gewürztraminer (22%), seguito dallo Chardonnay (12%). La Schiava rappresenta meno del 10%. La produzione totale si attesta sui 22 mila quintali di uva. La tiratura è di 1,9 milioni di bottiglie per un fatturato di oltre 14 milioni di euro.

<<Quest’anno – interviene Klotz – il 2021 si chiuderà bene, meglio del 2019. Abbiamo sofferto tanto nei primi mesi dell’anno, ma in estate le vendite sono state eccellenti: avevamo i vini ideali per il turismo marino. E oggi non abbiamo problemi di giacenze. Anzi, tante etichette non hanno più vino. Per esempio del Gewürztraminer sono rimaste solo le vendemmie tardive>>. 

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L'Autore

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