La pausa pranzo più bella del mondo? In smart working sulle vette del Trentino
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 21/04/2021
La pausa pranzo più bella del mondo? Quella sulle vette del Trentino, con l’orizzonte davanti allo sguardo, un tavolo allestito in una baita di montagna e intorno solo alberi e silenzio. Una soluzione di smart working perfetta per chi vuole staccare la spina e riaccenderla in uno scenario decisamente più bucolico.
Possibile? Sì, a patto di vincere il concorso lanciato da Airbnb, in collaborazione con Visit Trentino, e dedicato a tutti coloro che durante la pandemia hanno dovuto dimostrare il proprio spirito di adattamento facendo i conti con il lavoro da remoto.
Storie incredibili di smart working
La piattaforma di home sharing ha infatti messo in palio tre settimane di smart working in chalet di montagna a contatto con la natura, destinate ai tre vincitori del concorso “La pausa pranzo più bella del mondo”.
Come aggiudicarsi il premio? Airbnb sceglierà le tre storie più incredibili a tema smart working, perché lavorare da casa è stata una fantastica opportunità per alcuni, una scelta obbligata per altri, una piacevole novità oppure una sfida titanica tra scuole chiuse, figli in dad e conference call da gestire.
Un trend destinato a durare ancora a lungo visto che moltissime aziende prevedono soluzioni flessibili anche una volta che l’emergenza sanitaria sarà passata.
Coniugare vacanze e lavoro
Del resto, uno dei trend più evidenti già la scorsa estate e destinato a ripetersi anche la prossima è proprio la necessità di coniugare vacanze e lavoro: un fattore che impatterà sempre di più sulle scelte dei consumatori in termini di destinazione, privilegiando soluzioni in grado di offrire connessione, wi-fi, postazioni di lavoro ma anche svago per i bambini, paesaggi naturali, distanziamento sociale.
Tutto ciò sta impattando anche sulla durata dei soggiorni: “Nel terzo trimestre del 2020 – spiega Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia – le prenotazioni per oltre 28 giorni erano aumentate rispetto allo stesso periodo del 2019. Soggiorni più lunghi in case che garantiscono spazi adeguati al lavoro ma anche allo svago, soprattutto dei più piccoli”.
Smart working in montagna
Per partecipare al concorso, occorre raccontare la propria storia di resilienza in smart working e caricarla sull’apposito sito: le candidature sono aperte fino al 31 maggio.
Le tre storie più originali e che dimostreranno il maggior spirito di adattamento riceveranno un coupon per trascorrere una settimana in una baita in Trentino e provare l’esperienza dello smart working in montagna, oltre a due coupon per provare un’esperienza Airbnb sul territorio e un test di autovalutazione psicologica da compilare prima e dopo il soggiorno per valutare gli effetti positivi dell’esperienza di lavoro da remoto in montagna, grazie al supporto di una psicologa.
“La riflessione proposta – spiega Annalisa Valsasina, psicologa e consulente per il progetto – sarà un’occasione sia per capire l’impatto dell’esperienza sul proprio livello di benessere psicofisico, sia per massimizzarne i benefici, scoprendo tutti gli atteggiamenti personali che potrebbero rappresentare un vincolo rispetto alle potenzialità del lavoro a distanza”.
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