Prodotti tipici della Valle d’Aosta: quali sono e come si gustano
di Redazione Informacibo
Ultima Modifica: 15/02/2024
La Valle d’Aosta abbonda di prodotti tipici: dai formaggi, come la famosa Fontina e il Fromazdo, a ricette con la selvaggina come il cervo in civet, passando per i suoi salumi tipici, le verdure della zona, i piatti classici della tradizione come la polenta e, ovviamente, i vini valdostani.
Ecco quali sono i prodotti tipici della Valle d’Aosta e come si gustano.
Valle d’Aosta, tra cultura e natura
La Valle d’Aosta è un territorio affascinante, ricco di storia e cultura. È la regione più piccola d’Italia e si trova incastonata sulle Alpi al centro di Francia, Italia e Svizzera, conservando appieno la sua identità. È infatti una delle regioni a Statuto Speciale, con tradizioni ben radicate anche nelle nuove generazioni.
Non solo discese con gli sci ed escursioni. Andando in città, ad Aosta, è possibile fare un viaggio nel tempo ammirando monumenti magnificamente conservati che partono dai tempi dei Romani, passano per il Medioevo e arrivano all’epoca contemporanea, tutti in perfetta armonia tra loro.
Uomo e natura in simbiosi
La regione è luogo ambito da millenni, in quanto punto strategico e via d’accesso per le Alpi. Le culture succedutesi nei secoli hanno lasciato un segno indelebile anche nella produzione e trasformazione delle specialità tipiche regionali.
Questo, unito alla natura generosa e tutt’ora selvaggia, fa si che i prodotti tipici della Valle d’Aosta siano una vera eccellenza del territorio italiano che si contraddistingue soprattutto per genuinità. D’altronde, la cucina valdostana è una cucina di montagna, molto legata alle tradizioni rurali, alla caccia e ai prodotti di derivazione animale, dai latticini alle carni agli insaccati e la raccolta di erbe spontanee.
Prodotti tipici Valle d’Aosta: i Dop
Fontina valdostana Dop
La Fontina è un formaggio che ha ricevuto la Dop – Denominazione di Origine Protetta nel 1996, ma vanta una tradizione ben più antica legata agli alpeggi e alla razza bovina autoctona. Il suo sapore particolare, dolce e delicato, è legato a ciò che mangiano le mucche da latte che producono la materia prima con cui si produce questo formaggio. In inverno il bestiame vive nelle stalle del fondovalle nutrendosi di fieno locale, mentre in estate raggiunge gli alpeggi, dove vive in libertà assaporando erbe e fiori e bevendo le limpide acque dei ruscelli alpini.
Abbinamenti
Miele, mostarda, marmellate, insieme a salumi e ottimo pane di montagna sono un classico abbinamento. Ma la Fontina è il formaggio della cotoletta alla valdostana, nonché ottimo ingrediente per preparare fondute, soprattutto se stagionata.
Fromazdo
Stretto parente della fontina, il Fromazdo è il suo cugino meno conosciuto originario della Val d’Ayas. Si tratta di un formaggio ricavato dal latte crudo di due mungiture effettuate solo sopra i 1200 m d’altitudine.
Il latte è esclusivamente proveniente da mucche autoctone cresciute in piccoli allevamenti, che fanno ancora la transumanza nel rispetto del benessere animale: viene lavorato entro le 12 ore per ricavare il burro tramite affioramento. Successivamente si procede alla produzione vera e propria. Ricavate le forme e passate in salamoia, si procede con una stagionatura di minimo 60 giorni. Il gusto è molto delicato, quasi dolce, quando è fresco. È invece più saporito e salato quand’è più stagionato, quindi perfetto come formaggio da tavola.
Ricette e abbinamenti
Il Fromazdo ha una storia antichissima di cui si trova traccia in tanti documenti storici. Una tra tutte, la più evidente, è la sua preparazione rappresentata nella Lunetta del Formaggiaio, sita nel Castello d’Issogne. Gli abbinamenti sono i classici. Ma c’è una ricetta che più rappresenta l’essenza della cucina valdostana in abbinamento a questo formaggio: è una crostata ai frutti di bosco, preparata con uno strato di Fromazdo e uno di marmellata. Una ricetta tradizionale molto nutriente, un abbinamento di dolce e salato sa provare.
Lardo d’Arnad
Tra i prodotti tipici valdostani spicca il lardo d’Arnad, l’unico lardo italiano a marchio Dop. Viene ricavato da suini allevati in Valle d’Aosta, Piemonte ed Emilia Romagna. La particolarità del prodotto è data dall’alimentazione dei suini, che mangiano castagne e ortaggi: ciò conferisce un sapore molto genuino, dolce, aromatico, speziato ma delicato.
Inoltre, la lavorazione in salamoia con aromi, spezie, sale e acqua dona un sapore molto particolare e inconfondibile. Il tutto, unito a una sapiente e paziente stagionatura con l’aria di montagna, fa del lardo d’Arnad il prodotto valdostano eletto. La stagionatura dura almeno tre mesi, dopodiché si conserva sottovuoto o in barattoli di vetro.
Come usare il lardo
Anticamente il lardo veniva usato come condimento, cioè sciolto e, diventato liquido, si usava per friggere e condire altri alimenti. Questo quando l’olio d’oliva era considerato un ingrediente nobile e quindi costava molto. Adesso è usato spesso per condire piatti di pasta: un grande classico sono le tagliatelle ai funghi porcini.
Ma il lardo è buonissimo anche accompagnato con crostini di pane o polenta a listarelle. L’unica regola è non cuocerlo mai, ma lasciarlo soltanto sciogliere. Per il resto, spazio alla fantasia.
Vallée d’Aoste Jambon de Bosses
Vallée d’Aoste Jambon de Bosses (DOP) è un prosciutto di montagna a Denominazione di origine protetta dal 1996. Viene stagionato in quota e prodotto in quantità limitata a Saint-Rhémy-en-Bosses, nella valle del Gran San Bernardo ai piedi dell’omonimo monte. Le cosce provengono da suini di razze pregiate e sono attentamente selezionate per rispettare i parametri del rigoroso Disciplinare del Consorzio.
Oltre la materia prima, è la lavorazione a rendere così pregiato questo salume. Una salamoia fatta con erbe di montagna e sale locale, la stagionatura sul fieno di almeno 18 mesi, nonché la disossatura con successiva legatura (entrambe fatte a mano), conferiscono al prodotto eccezionali qualità figlie della tradizione della salatura della carne appartenente alla zona del Gran San Bernardo documentata dal 1397 negli archivi dell’ospizio del colle onomino.
Come mangiarlo
Prodotti tipici della Valle d’Aosta: i PAT
Accanto ai prodotti tipici valdostani a denominazione di origine protetta, sono tante le altre eccellenze del territorio valdostano, di cui tante appartenenti ai Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
In Valle d’Aosta si preparano il teuteun e il boudin. Il teuten è un salume che si ottiene se si fa salmistrare le mammelle delle bovine autoctone che viene poi servito con salse e marmellate, mentre i boudin sono salami prodotti con patate bollite, barbabietole rosse, cubetti di lardo, vino, spezie e sangue bovino e suino.
Dalle mele Golden alle Renette e passando per formaggi anche di origine ovina c’è da leccarsi i baffi. E anche i piatti tipici valdostani non sono da meno come la cotoletta alla valdostana, la zuppa valpellinentze, il creichen e dolci preparati soprattuto con il miele di castagno, anch’esso prodotto tipico PAT.
Il numero dei prodotti PAT è importante: sono 36 ed eccoli in un elenco completo: I prodotti tipici della Val d’Aosta a marchio Pat.
Teteun: il salume dei poveri
Il teteun è un salume antichissimo risalente all’epoca Romana. Viene ricavato dalle mammelle di sole mucche autoctone, prevalentemente di razza rossa pezzata. La preparazione è molto semplice e fedele a quella che era il procedimento originale. Le mammelle vengono prima spremute per scongiurare la presenza di latte al loro interno. Dopodiché si passa alla salatura insieme ad aromi classici: salvia, rosmarino, timo e bacche di ginepro e si lascia marinare per 15 giorni. Poi si passa alla cottura e dopodiché gli viene data la tipica forma a panetto di burro con varie pezzature. Ha un gusto particolare e caratteristico, delicato e quasi lattoso in cui si sentono tutte gli aromi usati in lavorazione.
I vini DOC della Valle d’Aosta
In ultimo i vini. Da non dimenticare l’importanza del vino per il popolo Romano che in Valle d’Aosta ha portato una ventata di freschezza con i loro innovativi metodi di coltivazione. Inoltre, il territorio è morfologicamente perfetto per la coltivazione della vite, in particolare sono ottimi i vini bianchi. Per completare l’opera e rendere i vini valdostani molto pregiati, si trovano forti influenze francesi nel modo di affinare abbinate alla perfezione all’esperienza del vicino Piemonte.
I vini rossi valdostani
- Arnad-Montjovet Picotendro
- Chambave Rouge Petit rouge
- Cornalin
- Donnas Picotendro
- Enfer d’Arvier Petit rouge
- Fumin
- Gamay
- Mayolet
- Nebbiolo Picotendro
- Nus Rouge
- Petit Rouge
- Pinot Noir
- Syrah
- Torrette Petit rouge
- Vuillermin
I vini bianchi della Val d’Aosta
- Blanc de Morgex et de La Salle Prié blanc
- Chambave Muscat Moscato bianco
- Chardonnay
- Muller Thurgau
- Muscat Petit Grain Moscato bianco
- Nus Malvoisie Pinot gris dolce
- Petite Arvine
- Pinot Gris
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