“Top 100”: la classifica di Wine Spectator, la più attesa nel mondo enologico
di Informacibo
Ultima Modifica: 17/11/2015
Roma 17 novembre 2015. Da ieri è ufficiale la classifica più attesa dal mondo enologico mondiale, quella diffusa dal magaziene Usa, “Wine Spectator”.
Gli Usa sono primi nella “Top 100” di Wine Spectator e l’Italia in questa classifica non sfigura tanto da piazzare ben 20 etichette, ad un passo dal record del 2001, quando arrivò ad avere 21 etichiette nei primo 100 posti.
Il Brunello di Montalcino 2010 di Tenuta Il Poggione si aggiudica il quarto posto inj questa prestigiosa classifica attesa sempre con ansia dal mondo enologico.
“Ricco, dalla eccellente corposità e struttura con sentori di ciliegia matura e prugna e note di liquirizia, terra e tabacco che vanno ad aggiungere profondità, dalle sfumature minerali, equilibrio e persistenza”, così lo descrive Bruce Sanderson.
“E’ evidente il nostro orgoglio per questo riconoscimento – commenta Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino e direttore generale della Tenuta Il Poggione, di proprietà della famiglia Franceschi – che riporta il Brunello al vertice delle classifiche mondiali. È un ulteriore segnale che la denominazione sta vivendo un periodo di grande successo, merito della bontà delle uve e del saper fare dei produttori. Lo sguardo delle aziende è però ora già tutto puntato verso la nuova annata, che si preannuncia di ottima qualità”.
La classifica italiana nei primi 100 posti
La Toscana, si conferma regina, con 11 vini da 4 denominazioni diverse (5 Brunelli, 2 Bolgheri, un Chianti ed un Nobile di Montepulciano, oltre a 2 Igt), davanti a Piemonte, Puglia e Sicilia a 2, e Veneto, Friuli e Basilicata a 1.
In “Top 10”, per l’Italia, il Brunello di Montalcino 2010 Il Poggione alla posizione n. 4 e l’Amarone della Valpolicella Classico Vaio Armaron 2008 Serego Alighieri di Masi alla n.8. Dietro, il Brunello di Montalcino 2010 di La Serena (13), seguito dal Brunello di Montalcino 2010 Montosoli di Altesino (18). E ancora, il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010 di Carpineto (26), il Brunello di Montalcino 2010 Pertimali di Livio Sassetti (27) ed il Bolgheri 2012 Volpolo di Podere Sapaio (41). Sempre in Toscana, il Brunello di Montalcino 2010 di Collosorbo (43), seguito dal Chianti Classico 2011 di Castello d’Albola (46) e dal Barolo 2010 di Bartolo Mascarello (50).
Quindi il Toscana Ilatraia 2012 di Brancaia (52), seguito dal Toscana Il Fauno 2010 di Arcanum (55) e dal Barolo 2011 di Oddero (62), e ancora il Primitivo di Manduria LXXIV 2013 di Feudo di Santa Croce (67), davanti al Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2012 di Antinori (71) ed all’Aglianico del Vulture 2012 di D’Angelo (74). Alla n. 83 il Pinot Grigio Friuli Colli Orientali 2014 di Torre Rosazza, davanti a tre vini del Sud: l’Etna 2013 di Tenuta delle Terre Nere (87), il Sicilia 2013 di Zisola (89) ed il Nardò Nerìo Riserva 2012 di Schola Sarmenti (93)
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