Paolo De Castro al vertice del Comitato scientifico di FICO
di Informacibo
Ultima Modifica: 26/09/2017
Presieduta dall'agro-economista Andrea Segré, include fra i soci fondatori Caab, CoopFond, Ausl Bologna oltre alle Casse previdenziali Enpam, Enpav, Enpab e Fondazione Enpaia Periti Agrari. Inoltre al nuovo ente si sono uniti l'Università di Bologna, l'Università di Trento, l'Università Suor Orsola Benincasa, l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Future Food Institute. Ciascuna di queste realtà ha individuato un rappresentante per il Comitato di indirizzo.
A guidare il comitato scientifico della fondazione, in qualità di presidente, sarà il vicepresidente della Commissione agricoltura del parlamento europeo, l'ex ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro.
De Castro: “utilizzeremo i fondi europei del programma “Frutta e Latte nelle Scuole”
A margine del convegno "Produzione alimentare e sfide del commercio internazionale" organizzato a Parma dall' Unione Parmense Industriali e Confindustria avvicinato da INformaCIBO il Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro ha parlato di questo nuovo ruolo che lo rende ancora protagonista (è stato tre volte Ministro dell'Agricoltura, nei due governi D'Alema e poi con il governo Prodi) a supporto del food made in Italy.
“Fico Eataly World, eredità di Expo 2015, è il primo grande parco di educazione alimentare europeo -ci dice De Castro-, dove i giovani potranno apprendere cosa c'è dietro al cibo. Bisogna inoltre far conoscere la biodiversità dell'Italia e i nostri grandi prodotti al mondo intero”.
Come neoPresidente del Comitato scientifico di Fico quali iniziative concrete pensa di mettere subito in campo?
“Ci sono le leggi comunitarie già approvate da utilizzare. Metteremo subito mano ai fondi del programma europeo “Frutta e Latte nelle Scuole” destinate alle attività didattiche. La legge ci mette a disposizione -ha aggiunto De Castro- un budget di 200 milioni, queste le prime suddivisioni, 31.000.000 di euro per l'Italia, 35.000.000 per la francia e 36.000.000 per la Germania”.
Un'altro settore che vedrà impegnato particolarmente il Presidente De Castro, che nel Comitato scientifico sarà affiancato da Elisabetta Moro e Patrizia Brigidi, esperte ricercatrici nel campo delle scienze alimentari, sarà quello di valorizzare i prodotti ad Indicazione Geografiche (DOP, IGP, STG).
Su questi temi, particolarmente sentiti da parte dei Consorzi di tutela, con riferimento alle contraffazioni e all'export nel mondo dei prodotti alimentari, uno dei settori di punta del Made in Italy, “organizzerò momenti di confronto e convegni tra i maggiori protagonisti dell'agroalimentare”, ha precisato De Castro.
Per De Castro con il Ceta l’Unione europea fa un accordo con una potenza economica atlantica, mantenendo i suoi standard sanitari e ambientali e permetterà alle imprese italiane di espandere il made in Italy e rafforzare la propria presenza in Canada con le le produzioni di qualità.
Stefano Fanti: “da oggi in Canada si può vendere il Prosciutto con la corretta denominazione di «Prosciutto di Parma»
Il direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, Stefano Fanti, ha sottolineato nel suo intervento che, d'ora in poi, con l'accordo CETA “si potrà vendere il Prosciutto sul mercato canadese con la corretta denominazione di «Prosciutto di Parma».
E' un compromesso -ha aggiunto Fanti- tanto che avremmo preferito una tutela assoluta ma dopo dieci anni di protezionismo nascosto finalmente possiamo vendere con il nostro nome. Il CETA dimostra in concreto che esiste una Europa che fa sistema”.
Bertinelli “Negli Usa non esiste una tutela delle indicazioni geografiche”
“Purtroppo, negli Stati Uniti, non esiste una tutela delle indicazioni geografiche. A oggi, il nome parmesan viene inteso come termine generico. Il nostro obiettivo -ha detto Bertinelli- sarà quello di dimostrare che la parola parmesan costituisce un’evocazione della denominazione Parmigiano Reggiano e che il suo uso per formaggi non conformi al disciplinare costituisce un’infrazione alla nostra DOP. La battaglia non sarà semplice, ma abbiamo dalla nostra parte sentenze importanti, come quella della Corte di Giustizia Europea contro la Germania che ha sancito che l’uso del termine per formaggi non conformi al disciplinare della DOP Parmigiano Reggiano costituisce una violazione della legge europea”.
Bertinelli “Norme più chiare e trasparenti”
Il presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano con la consueta chiarezza si è rivolto alla politica rivendicando “Norme più chiare e trasparenti per aumentare sensibilmente il nostro mercato” e ha precisato “il Consorzio continuerà a fare la sua parte facendo cultura di prodotto e attività di vigilanza. Ma, per raggiungere i nostri obiettivi, abbiamo bisogno che la politica ci dia una mano. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento di indicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in gradi di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare” ha concluso Nicola Bertinelli.
E poi al termine del Convegno le congratulazione a De Castro per la presidenza del Comitato scientifico di Fico e le consuete foto di rito all'interno di uno scintillate Palazzo Soragna sede dell'Unione parmense degli industriali.
Condividi L'Articolo
L'Autore